“Con la situazione di crisi attuale la rinuncia al gettone di presenza da destinare ad un fondo di solidarietà comunale sarebbe stato un primo segnale tangibile, concreto ed importante verso chi vive situazioni di disagio sociale. E la città avrebbe apprezzato il gesto perché finalmente l’impegno profuso dai consiglieri comunali sarebbe stato visto come vero spirito di servizio”.
Non si placano le polemiche dopo la bocciatura della rinuncia al gettone di presenza per impinguare un apposito fondo comunale. Ad intervenire è il gruppo di riferimento del consigliere Giovanni Spadola, uno dei cinque firmatari della proposta, che oltre a criticare la bocciatura finale compiuta dalla maggioranza del consiglio alle due di notte, si dice profondamente deluso dall’ennesima “mancanza di collaborazione da parte dei consiglieri” che non hanno inteso prelevare il punto in questione per discuterne ad inizio seduta.
“Avevo proposto il prelievo del punto ad apertura di consiglio -dice Spadola- ma la mia proposta è stata bocciata con la motivazione che l’argomento avrebbe richiesto troppo tempo per essere trattato. Ero invece dell’avviso che sarebbe bastato un minuto per prendere una decisione. La verità è che mancava la volontà nel rinunciare ai gettoni, e si é capito alle due di notte. La città vive un periodo di crisi senza precedenti, numerosi servizi non vengono piú forniti, crescono sempre di piú iniziative di volontari che ripuliscono il paese, e la politica che fa: si tiene stretto il gettone di presenza? Assurdo”.
Il gruppo che fa capo al consigliere Spadola, di cui fanno parte anche i commercianti Alessandro Frasca e Marco Renzo, ribadisce la sua posizione di “indipendenza” all’interno del consiglio “ma ancora una volta debbiamo prendere atto che la maggioranza non vuole collaborare con chi vuole essere propositivo per il bene della città”.
In ogni caso sembra che l’iniziativa sarà comunque messa in pratica. “In questi giorni mi recherò dal ragioniere capo -conclude Spadola- per rinunciare personalmente al gettone, sia per le sedute consiliari che per le commissioni. Chi dei consiglieri vorrà aderire potrà venire con me ed iniziare assieme a impinguare il fondo di solidarietà. Alla bocciatura della maggioranza noi intendiamo rispondere con questo piccolo gesto concreto”.
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