“Mi aveva anticipato che avrebbe lasciato il suo posto di consigliere comunale, ma non ci credevo. Pensavo che si trattasse di un momento di sfogo di fronte ad un’amministrazione votata al ‘non fare’, mi sono sbagliato”. E’ il leader di Giovani Rosolinesi, Giovanni Spadola, a dirsi rammaricato per le dimissioni protocollate questa mattina da Peppe Agricola. “Lo abbiamo accolto in lista come un fratello – dice Spadola – pur sapendo della sua forza elettorale ( secondo alle ultime amministrative dopo Spadola con oltre 500 preferenze) ma lo avevamo fatto perchè sapevamo che Peppe è un grande lavoratore e un buon padre di famiglia. Per le sue doti umane eravamo certi che si sarebbe speso per fare gli interessi di una Rosolini sempre più in agonia. Per onestà intellettuale – aggiunge Spadola – debbo riconoscere ad Agricola di essere stato l’unico consigliere di maggioranza a spendersi per questo paese. Alla fine per la sordità di chi non vuol sentire, ha deciso di rimettere il suo mandato. Con la sua uscita dal Consiglio i cittadini perdono un punto di riferimento importante. Voglio sperare che anche senza un ruolo istituzionali continui ad interessarsi della città e dei mille problemi che l’assillano”.
Non è soltanto Spadola ad essere rammaricato per le dimissioni di Agricola, ma l’intero Movimento. “La presenza di Agricola nel Movimento – dice il direttivo – ci ha permesso di fare un salto di qualità dal punto di vista elettorale e politico, tanto da essere stati il primo partito a Rosolini. Ad Agricola diciamo soltanto che ‘Giovani Rosolinesi’ rimane la sua casa naturale”.