Rosolini – Anche a Rosolini, negli ambienti politici e non, si commentano i risultati dei quattro referendum di domenica e lunedì scorsi. Un voto bipartisan, come nel resto del Paese, un successo del Si che sta a significare come la politica, sia del governo che dell’opposizione, deve fare i conti con la volontà dei cittadini. E un commento pacato ma carico di significato quello proveniente dagli esponenti dei gruppi del comitato del Si di cui ne fanno parte le Associazioni Arci La Locomotiva, “Eskimo” e l’ Officina culturale “Da Vinci”, l’Mpa, il Pd e i Giovani Democratici nel corso di una conferenza svoltasi presso l’aula consiliare del Comune. “ È stata una battaglia di democrazia trasversale- afferma Lino Quartarone dell’Arci-La Locomotiva- spinta dalle minoranze attive che, organizzate in Comitati, hanno fatto da lievito per il risultato inaspettato. Grazie ai molti cittadini che si sono attivati in difesa del bene comune e desiderosi di riscattare le future generazioni si sono armati di scheda elettorale. Oggi si respira un’aria diversa, si hanno meno paure, abbiamo tutti la sensazione di aver fatto qualcosa di giusto oltre ad aver riacquistato il ruolo di cittadini e rigettato quello di sudditi”. Analoga soddisfazione da parte dell’Mpa locale che per bocca del capogruppo Giuseppe Incatasciato nel corso di una conferenza stampa ha voluto rimarcare come sia importante adesso non fermarsi ed essere fermi nel prendere una posizione netta soprattutto nei confronti del problema idrico. “ Da oggi i nostri amministratori potranno riscattarsi dall’imbarazzo politico per non aver saputo leggere i segnali che arrivavano dal basso e che li aveva spinti ad attendere il risultato referendario prima di prendere posizioni in merito alla gestione dell’acqua pubblica a Rosolini”. Dello stesso tenore gli interventi degli altri rappresentanti del Comitato. “ Come Comitato per il Si – è stato sottolineato – siamo pronti a tornare alla carica con la richiesta di modifica dello statuto comunale sul tema acqua pubblica dove si dovrà rimarcare come “l’acqua è un bene inalienabile che non può essere privatizzato”.
Giuseppe Lorefice
(nella foto i rappresentanti del Comitato per il Si )