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9 Maggio 1978 – 9 Maggio 2011: I Giovani Democratici di Rosolini non dimenticano Peppino Impastato e Aldo Moro.
9 maggio del 1978, Cinisi e Roma, due omicidi. La mafia e le Brigate Rosse. L’uomo di Stato, Aldo Moro, e il giovane ribelle che della legalità aveva fatto la sua ragione di vita, Peppino Impastato. Due uomini, un giovane padre e un figlio “scomodo”, uno Presidente della Democrazia Cristiana, l’altro attivista del Partito Comunista, in tanta diversità l’elemento comune della violenta e inspiegabile morte. Due vittime sacrificali, due simboli di un’Italia colpevole di crimini indescrivibili, due eroi del periodo più buio del nostro Paese. A 33 anni da quei tragici episodi i Giovani Democratici di Rosolini non vogliono far cadere il silenzio su quello che accadde ma vogliono ricordare, non solo ai loro coetanei, che la legalità deve essere la priorità dell’agenda politica di un Partito e soprattutto di un Governo. Tutti dobbiamo avere il coraggio di abbattere il muro dei sentimenti di accettazione della mafia – come affermò Paolo Borsellino – e di tutte le organizzazioni criminali, non dobbiamo alimentare l’idea che vi deve essere un anti-Stato e non dobbiamo permettere che ancora una volta lo Stato sia indifferente dinanzi all’operato di questi eroi, non possiamo non imparare dagli errori del passato e non dobbiamo rendere ancora una volta questi uomini, che hanno lottato per l’affermazione della legalità e della buona politica, delle vittime ingiuste. Crediamo che la nostra passione politica debba essere messa costantemente al servizio della comunità per denunciare i fenomeni di illegalità, per puntare i riflettori sulle buone azioni che contrastano la criminalità organizzata, per dare voce a chi si ribella ad un sistema illecito.
Noi, Giovani Democratici, non ci tireremo indietro a tutto ciò ma continueremo non solo a ricordare questi eroi del nostro Paese ma renderemo le loro idee i valori che ci guideranno quotidianamente nella nostra azione politica.
Giovani Democratici Rosolini