Sulla morte di Davide Gennaro avvenuta ieri sulla strada Rosolini – Pachino, ci sono responsabilità oggettive e morali della Provincia regionale di Siracusa”. A manifestare tutta la sua rabbia, per quelle che definisce “tragedie annunciate” è l’ex deputato dell’Mpa, Pippo Gennuso che da cinque anni chiede interventi strutturali per la “strada della morte”.
“Due anni fa – dice Gennuso – morirono due padri di famiglia che tornavano dal lavoro e poi almeno una decina di persone ci hanno rimesso la vita in quella trappola senza via di scampo, che è la Rosolini – Pachino. Ci sono fortissime responsabilità da parte dell’ex presidente della Provincia al quale ho più volte chiesto interventi strutturali per rendere l’arteria stradale percorribile, più sicura. Ma non ha fatto nulla. E nessun intervento è stato fatto neanche dal suo predecessore. In questo decennio le amministrazioni provinciali hanno sorvolato ad un problema serio come quello della sicurezza, impiegando risorse economiche per opere pubbliche che non avevano nessuna priorità. Chi ha amministrato in questi anni – aggiunge l’ex deputato – ha sulla coscienza tanti lutti che ha fatto questa strada killer. La cosa più sconcertante è che nelle ultime settimane avevo lanciato l’allarme al commissario straordinario della Provincia, ma credo che, non conoscendo il territorio, non sapesse neppure dell’esistenza della Pachino – Rosolini. Si tratta di una strada quasi priva di segnaletica orizzontale e verticale e se c’è qualche cartello, è sicuramente insufficiente. Di fronte all’ennesima tragedia che ha spezzato la vita ad un ragazzo di 19 anni, non c’è solo la mia indignazione, ma quella di due città del sud est della provincia di Siracusa, che per colpa della pessima amministrazione del territorio, pagano le conseguenze di tragedie immani. Chiederò al sindaco di Rosolini di farsi portavoce nelle sedi istituzionali delle richieste dei cittadini, affinché si intervenga in modo risolutivo all’ammodernamento della “strada della morte”. Non vogliamo che altro sangue scorra ancora su quell’asfalto maledetto”.
f.to
Giuseppe Gennuso
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