Rosolini – E’ una opposizione decisa quella del parlamentare regionale del’Mpa, Pippo Gennuso, alla realizzazione del cavalvaferrovia sulla provinciale 26 Rosolini- Pachino, che, attravesro una nota reitera il suo convincimento nel ritenere l’opera pubblica inutile e devastante per il territorio. Allo stesso tempo preannunzia iniziative clamorose se la Provina Regionale aretusea dovesse persistere su questo indirizzo. “Manderò tutta la documentazione alla Corte dei Conti- afferma Gennuso – e presenterò personalmente un esposto alla Procura della Repubblica di Siracusa. Ci sono delle responsabilità della Soprintendenza che riguardano il passato – dice Gennuso – Oggi farebbe bene a rivedere questo progetto che non serve a nessuno . Con meno soldi di quelli stanziati si può costruire un tunnel ferroviario che non avrebbe nessun impatto con l’ambiente ed anche ammodernare la Rosolini – Pachino, una strada provinciale il cavalcaferrovia che si vorrebbe costruire a Rosolini è un’opera superata anche dagli eventi attuali. Gennuso inoltre fa alcune considerazioni cica la progettualita di Trenitalia che intende perseguire un piano drastico di tagli che interessa anche il nosro territorio. ” Trenitalia – prosegue Gennuso – continua a tagliare la rete ferroviaria in Sicilia, pertanto il traffico su rotaie nella tratta interessata è oramai ridotto ai minimi termini. Allora mi chiedo: perché realizzare un’opera faraonica che non serve? A Catania, con Scapagnini sindaco, furono soppressi tutti i cavalcaferrovia, perché si trattava di opere inutili e con un impatto ambientale devastante. Qui. Invece, la Provincia regionale governata da Bono, insiste per realizzarlo. Mi risulta che oggi la direzione della Soprintendenza ai Beni culturali di Siracusa, non vede favorevolmente la realizzazione del cavalcaferrovia, pertanto non vorrei che ci fossero ingerenze per questo sperpero di denaro. Io sono pronto a dimostrare sia nelle sedi politiche che giudiziarie, l’inutilità di questa opera pubblica. In un momento così difficile per l’intero Paese – conclude il parlamentare – non si possono bruciare inutilmente risorse economiche”.
Giuseppe Lorefice
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