mi permetto di chiarire meglio la vicenda del ricorso elettorale e della sentenza del TAR di Catania che ordina la ripetizione delle elezioni in due sezioni, la 2 e la 16, e sulla quale, vicenda, il proponente il ricorso, tale Avv. Giuca, continua a riempire gli spazi dei quotidiani locali e delle locali televisioni private, presentandosi come il vincitore e rappresentando la nostra laboriosa comunità come una sorta di associazione a delinquere che ha operato chissà quali brogli elettorali che hanno impedito allo stesso ricorrente di poter essere egli il ballottante contro l’ing. Corrado Calvo, anziché l’avv. Incatasciato, come di
fatto è accaduto.
Il mio punto di vista è diametralmente opposto al suo e cercherò di chiarire alcuni aspetti di questa triste vicenda.
Credo sia opinione comune il fatto che l’unica persona penalizzata da questo che io definisco un autentico furto, sia proprio l’ing. Corrado Calvo, il quale è uscito vittorioso dalle urne, sia al primo turno con 3320 voti battendo tutti i sei candidati con uno scarto di circa 600 voti sul secondo candidato a sindaco, e sia al turno di ballottaggio con 5624 preferenze e circa 500 voti di scarto sul ballottante avv. Incatasciato. Quindi una vittoria netta, decretata dal popolo in modo legittimo, inequivocabile e genuino.
E proprio sulla genuinità del voto, faccio rilevare come in tutte le sezioni, la differenza di voti tra i tre principali concorrenti, Calvo, Incatasciato, Giuca, sia davvero minima; addirittura, nella sezione n.2 risultano le seguenti preferenze: Incatasciato 125, Giuca 115, Calvo 113 e nella sezione 16: Calvo 172, Incatasciato 116, Giuca 105. E basterebbe verificare l’andamento delle preferenze nelle restanti sezioni per rendersi conto di come gli scostamenti siano contenuti tutti entro pochi voti, ad eccezione di quelle poche sezioni ubicate nel quartiere che mi ha visto nascere, crescere e vivere per cinquant’anni, e dove il legame con i cittadini e naturalmente molto forte rispetto ad altri candidati. Probabilmente, nella confusione, che di norma si vive nei seggi elettorali, l’errore di un rappresentante del seggio può anche starci, ma l’idea che si voglia far passare il messaggio che siano state consumate chissà quali nefandezze e/o brogli è da rifiutare in maniera assoluta, anche alla luce delle considerazioni che ho sopra esposto, e delle altre che potrei offrire. Tutto questo dovrebbe bastare a far comprendere al concorrente avv. Giuca, che nella vita bisogna anche saper perdere e dalla sconfitta iniziare a lavorare per prepararsi alla vittoria, piuttosto che far ripiombare la città e la comunità Rosolinese nella disperazione e nel buio a causa del lungo commissariamento a cui sarà destinata prima della ripetizione del voto nelle due sezioni sopra menzionate. Perché in tutta questa triste vicenda, a patirne le conseguenze più dure sarà proprio il tessuto socio economico e culturale della nostra città, che con tanto impegno e abnegazione questa amministrazione comunale era riuscita a rimettere in moto, a farla ripartire, ridandole la dignità che, in tanti anni di mala amministrazione esercitata nel silenzio più assordante dei cittadini, che poca attenzione hanno rivolto all’azione amministrativa portata avanti a suon di mutui, consulenze, affitti, prebende di ogni tipo a consulenti, e il cui protagonista principale di tali provvedimenti è stato proprio l’avv. Giuca che oggi ha proposto il ricorso, le era stata miseramente negata.
Noi, questa amministrazione comunale, ha operato la più grande rivoluzione amministrativa che la città ricordi, con coraggio e senza guardare in faccia a nessuno, nell’esclusivo interesse della collettività. Abbiamo spezzato, per la prima volta, un sistema clientelare, fatto di privilegi, che non aderiva assolutamente, alle attese dei cittadini.
Si può essere d’accordo o in disaccordo, ma è innegabile che i cittadini abbiano apprezzato l’opera di questa amministrazione comunale che ha eliminato gli affitti per centinaia di migliaia di euro, a cominciare dalla sede del palazzo comunale di Via Bellini, allocando tutti gli uffici negli immobili di proprietà comunale. Abbiamo ridotto i settori della pubblica amministrazione e i dirigenti da undici a sette e dimezzato le indennità di posizione per ciascun dirigente; i due giorni di rientro settimanale sono stati ridotti ad uno ed eliminati i buoni pasto del martedì. Sindaco, assessori comunali e presidente del civico consesso, pur potendolo fare, hanno scelto di utilizzare, anche per fini istituzionali, esclusivamente il proprio telefono non incidendo per nulla sulle casse comunali. Attraverso una riprogrammazione ed oculata gestione del parco macchine comunale, nonostante il prezzo dei carburanti sia notevolmente aumentato, siamo riusciti a realizzare un risparmio per l’Ente di circa 1000 euro al mese. Abbiamo operato una riorganizzazione degli uffici e dei servizi rendendo la macchina amministrativa più efficiente. In una parola, siamo riusciti a realizzare notevoli risparmi per l’Ente che si tradurranno in maggiori servizi ai cittadini.
La cura della città, del verde pubblico, delle periferie, delle strade, è stato per noi un obiettivo primario, la segnaletica orizzontale – strisce pedonali, stalli di parcheggio, stalli di parcheggio per disabili, stalli di parcheggio rosa per le neo mamme e donne in stato di gravidanza, segnaletica verticale, casette dell’acqua e orti sociali, l’attivazione del servizio di raccolta differenziata che grazie ai cittadini ha raggiunto percentuali altissime e di cui andiamo fieri, hanno rappresentato atti di civismo che favoriscono l’affermarsi di nuove consapevolezze e crescita di una comunità. Sono state presentate richieste di finanziamento alla regione siciliana, relativamente alla realizzazione di opere pubbliche, per circa trenta milioni di euro e messi a lavoro oltre 250 persone in grave difficoltà economiche e sociali attraverso i LUC, lavori di utilità collettiva, garantendo un sostegno economico ai rispettivi nuclei familiari. Non abbiamo lasciato indietro nessuno.
Certo, tutto questo ha dato molto fastidio ad un ceto politico, che si sente mortificato da questa imperiosa azione amministrativa svolta con la forza delle idee che sono state tradotte in azioni concrete, in pochi mesi e con un Comune in condizioni economiche disastrose. Mi chiedo e chiedo ai cittadini, cosa avremmo potuto fare di più, e se altri sarebbero riusciti meglio di noi!!. Sinceramente, ho infinite ragioni per dire che mai si era assistito, in così poco tempo, ad una trasformazione della nostra città, ridandole un volto nuovo, rendendola più bella, gradevole ed accogliente.
Perché tutto ciò non vada miseramente perduto, per evitare che un anno di commissariamento riporti indietro la città, blocchi lo sviluppo, la crescita socio economica e culturale della città, insieme alla coalizione politica che ha sostenuto la mia amministrazione comunale, spinti dal popolo preoccupato, abbiamo deciso di non ricorrere al Consiglio di Giustizia Amministrativa per chiedere l’annullamento della sentenza del TAR di Catania che ha ordinato la ripetizione delle elezioni nelle sezioni 2 e 16, di dare vita ad una petizione popolare, con raccolta firme che allegheremo alla nostra richiesta al Presidente della Regione e all’Assessore regionale agli enti locali, di indire la ripetizione delle elezioni in tempi brevissimi e ridare un governo stabile alla nostra città, tenuto conto della grave crisi economica che investe il nostro territorio, con i giovani che stanno prendendo la strada dell’emigrazione, le aziende che quotidianamente chiudono e la disoccupazione che ha raggiunto livelli insostenibili, tutti elementi che minano la coesione sociale. Questo ricorso, figlio della bramosia di rimanere saldamente agganciati alle leve del potere, mascherato dal venir meno del rispetto delle regole, che rappresenta il più alto atto di disamore nei confronti della città, ha bloccato il percorso verso quel benessere che avevamo promesso in campagna elettorale e verso il quale ci eravamo incamminati. Ai concittadini, sento di dire che non tutto è perduto, che continueremo a stare uniti, attenti, rispetto a tutta la programmazione avviata e consideriamo questo, un incidente di percorso, consapevoli di poter presto riprendere a lavorare per la nostra comunità, nel ruolo legittimamente assegnatoci dal popolo il 24/06/2013 e del quale siamo stati illegittimamente derubati.
Tuttavia, prendiamo atto della sentenza del TAR di Catania e pur potendola appellare di fronte al Cga di Palermo con ottime probabilità di vittoria, scegliamo di mettere innanzi a tutto, l’interesse della città e dei cittadini e rinunciamo a presentare ricorso. Lo stesso atteggiamento di amore nei confronti della città lo chiedo agli altri candidati e chi decidesse diversamente, se ne dovrà assumere la responsabilità di fronte al popolo.
Cordialmente, Corrado Calvo