SPAZI D’AGGREGAZIONE: BASTA PRENDERE IN GIRO I GIOVANI!
E’ ora di raccontare la verità.
La diatriba tra l’Amministrazione Comunale e i giovani rosolinesi, che ormai va avanti da oltre otto mesi, circa l’assegnazione di spazi di aggregazione da tempo rivendicati ma mai consegnati, è giunta alla presa d’atto dell’indifferenza rispetto alla questione da parte dell’ente pubblico.
Per chi non fosse a conoscenza dei fatti, tutto nasce dalla richiesta di individuare uno spazio, tra i tanti a disposizione del Comune ma di fatto abbandonati, da rendere fruibile come luogo di aggregazione giovanile, in cui svolgere attività associative, di promozione sociale e culturale, ecc…
Così, quattro realtà giovanili quali l’Arci-La Locomotiva, l’Associazione Culturale “Eskimo”, l’Officina Culturale “Leonardo Da Vinci” e la Rete degli Studenti Medi, da tempo operanti nel territorio e accomunate dallo stesso problema, quello dell’assenza di un luogo fisico in cui riunirsi, decidono di costituirsi in federazione e avviare un dialogo con l’Amministrazione, nella persona del Sindaco Nino Savarino. Fin dall’inizio egli risponde negativamente alle nostre richieste, motivando le sue decisioni con la mancanza di locali.
Così, carte catastali alla mano è la stessa federazione ad individuare potenziali soluzioni.
Dopo la bocciatura di diverse proposte quali l’ex consorzio agrario e l’ex macello, tramite un servizio televisivo al Tg di Video Mediterraneo, veniamo a conoscenza del fatto che il Comune pubblicizzava la ristrutturazione dell’ex scuola rurale sita in c.da Granati Nuovi. Proposta quindi la nuova location, il sindaco ci mostra dapprima l’intento di volerla destinare alla Caritas cittadina (intendo nobile e del tutto condivisibile se non fosse che la Caritas stessa aveva rifiutato la concessione perché superflua e mai richiesta). A questo punto l’Amministrazione adduce come ulteriore motivo della negazione la necessità di concedere la struttura, per una parte al gruppo CAST, e per l’altra alla Consulta Giovanile, la cui esigenza di avere una sede appare magicamente un minuto dopo la richiesta avanzata dalle quattro associazioni federate.
Dopo mesi di dialogo civile e democratico si arriva a una soluzione di compromesso: il sindaco con apposita determina affida la struttura alla Consulta Giovanile con la clausola di renderla fruibile su richiesta alle suddette quattro associazioni federate.
Tuttavia, il tempo passa ma la situazione non si evolve.
In data 3 dicembre 2011, durante un pubblico incontro tenutosi presso l’Atlantique Cafè tra il Sindaco, la Consulta Giovanile ed i giovani, noi dell’Associazione Culturale “Eskimo” chiedevamo se fosse possibile usufruire dei locali durante il periodo delle festività natalizie per organizzare tutta una serie di eventi sociali, culturali, musicali… Prima il sindaco in persona, poi i rappresentanti della Consulta (gestore formale del loco), rispondono che la struttura era fruibile e funzionale, se non per piccoli problemi logistici dovuti all’assenza di sedie e alle conseguenze di atti vandalici arrecati alla struttura (atti mai verificati come successivamente constatato).
Così, andiamo avanti con i preparativi degli eventi che sarebbero dovuti tenersi, contattando band musicali e giovani artisti, fin quando in data 19 dicembre non veniamo a conoscenza, per pura casualità, che i locali in questione non godevano della benché minima fruibilità, essendo sprovvisti oltre che degli arredi anche addirittura dell’allaccio della corrente elettrica. Tutto ciò manda in fumo il lavoro fatto fino ad allora e ci vediamo costretti ad annullare tutti gli eventi in programma, causandoci tra l’altro anche una perdita economica (seppur minima).
Ma la goccia che fa traboccare il vaso è la notizia, appresa dalle pagine de “La Sicilia” di domenica 15 gennaio 2012, con la quale veniamo a sapere che la Consulta Giovanile ha deciso di indire un referendum tra seicento giovani della città per decidere come utilizzare i locali della Scuola Rurale. Tutto ciò non fa altro che confermare ciò che ormai da tempo iniziavamo a sospettare e che oggi ci appare palese: ovvero che la Consulta Giovanile non sa che farsene della struttura in questione (e lo dimostra il fatto che da oltre due mesi gli è stata assegnata, ma non ci ha mai messo piede dentro); che la concessione alla Consulta è solo una mossa strumentale (e lo dimostra il fatto che la loro richiesta di spazi da adibire a sede è giunta magicamente un minuto dopo che sia arrivata la richiesta delle quattro associazioni); e che tutto questo trambusto non è stato altro che un modo per mascherare la vera volontà dell’Amministrazione che era quella di non concedere locali alle suddette quattro associazioni.
Ma un’Amministrazione che non ascolta i giovani della propria città, che li illude con false promesse e li prende in giro in maniera così palese è un’amministrazione che non ha a cuore il futuro della città stessa.
Togliere dal degrado e dall’abbandono una struttura della periferia e darla in gestione alle associazioni giovanili cittadine che lo trasformerebbero in un luogo di aggregazione e di ritrovo, senza che tutto ciò costerebbe un solo euro alle casse dell’Ente comunale, sarebbe un’occasione di fondamentale impatto sociale di cui solo un miope non potrebbe accorgersi.
Nonostante tutti gli ostacoli, noi non ci arrendiamo e continueremo a lavorare affinché Rosolini diventi una città anche per giovani.
Associazione Culturale Giovanile “Eskimo”