La Procura della Repubblica di Siracusa ha aperto un fascicolo sui brogli elettorali a Siracusa in occasione delle elezioni Regionali del 29 e 30 ottobre del 2012.
Lo rivela l’ex parlamentare all’Ars dell’Mpa Pippo Gennuso, che dopo il voto aveva presentato due ricorsi, vinti, davanti ai giudici del Consiglio di Giustizia amministrativa di Palermo. I magistrati dopo gli esposti presentati da Gennuso e le richieste ispettive formulate ai Ministri della Giustizia e dell’Interno vogliono vederci chiaro sulla vicenda dei verbali e delle schede sparite dal piano – 2 del tribunale di Siracusa. Si tratta, proprio dei plichi elettorali che il Cga a fine ottobre del 2013 aveva ordinato di verificare, dando mandato alla prefettura di Siracusa. In tutto sei sezioni di Pachino e tre di Rosolini. La verificazione non è stata possibile anche per i ritardi degli uffici prefettizi, nonostante il termine perentorio che era stato fissato dai giudici amministrativi.
“Non conosco nei dettagli cosa sta accadendo in Procura a Siracusa – dice Gennuso – Ovvero se sono stati sentiti i responsabili o i complici di questa vicenda, se ci sono indagini approfondite per il presunto allagamento che, secondo le nostre informazioni, non c’è stato. Ci sarebbe stato soltanto un intervento esterno per l’espurgo di un pozzetto della rete fognante. Sappiamo soltanto che quei plichi sono stati fatti sparire a regola d’arte. E di questo increscioso episodio il Cga ne dovrà tenere conto nell’udienza fissata per la prossima settimana”.
Intanto l’on. Gennuso ieri sera sul suo profilo Facebook ha diffuso una conversazione telefonica avuta con un politico di Melilli. Questo il testo: “Sono sconvolto per una telefonata che ho ricevuto quest’oggi alle 17,21. Un personaggio politico di Melilli mi ha riferito che le elezioni Regionali del 29 e 30 ottobre del 2012 sono state truccate. La mia mancata elezione all’Ars è stata il frutto di una vera e propria congiura. L’interlocutore al telefono mi ha riferito che in quella circostanza, sono stati cambiati i verbali, cambiando conseguentemente i numeri a mio sfavore. Sono pronto a denunciare alle autorità competenti quanto mi è stato riferito. Ribadisco che contro di me è stata fatta una “porcata” non degna di uno Stato civile e democratico”.
E gli amici di Facebook di Pippo Gennuso, oltre a postare la notizia, hanno invitato l’ex parlamentare ad andare avanti fino alla fine. “Di fronte a questo imbroglio colossale – conclude l’ex deputato – mi batterò alla morte, perché oltre ad essere stato danneggiato personalmente, è stata calpestata la volontà popolare di diecimila elettori. E questo va contro tutte le leggi dello Stato”.
Siracusa, 7 gennaio 2014