Il Sindaco Savarino, svegliatosi di soprassalto dal suo torpore amministrativo a causa del manifesto pubblico del MPA, ha reagito in maniera scomposta con un altro manifesto dicendo che il sottoscritto non conosce la legge che “obbliga i Comuni a consegnare l’acqua ai privati”.
E’ l’ennesima prova dell’incapacità di questo soggetto di mettere a fuoco la vera natura delle questioni e l’importanza che esse rivestono nel contesto di un problema come quello dell’acqua.
La cosa che più scoraggia è la disarmante competenza in materia. Non basta una lettera dove si chiedono spiegazioni sulla modalità di consegna all’Ente Gestore Provinciale, per dare segnali d’amore e di responsabilità nei confronti della città.
Quello della lettera è solo un pannicello caldo o, meglio ancora, un meschino tentativo di lucrare qualche posticino di letturista, riducendo il tutto in uno squallido baratto del tipo “ io ti do la rete idrica e tu mi dai…la cosa più bella che hai”, direbbe una famosa canzone.
La verità è che, a prescindere dalle stupidaggini dette in mia risposta al manifesto pubblico, ancora una volta il sindaco Savarino si dimostra nemico della sua gente.
Finora infatti non ha prodotta un solo atto degno di nota tendente a bloccare l’iniziativa della SAI 8 di impossessarsi della rete idrica. Non è stato presente alla manifestazione dei sindaci a Roma, non ha partecipato alla presentazione della proposta di legge di iniziativa pubblica contro la privatizzazione dell’acqua, firmata da 135 sindaci della Sicilia, in rappresentanza di un milione e trecentomila cittadini, meno i cittadini di Rosolini in quanto non rappresentati da quello che avrebbe dovuto essere il loro Sindaco.
Cosa ancor più grave non si è premurato di portare all’approvazione del Consiglio Comunale una delibera nella quale si sancisca in modo chiaro e netto che “l’acqua è un bene essenziale ed insostituibile per la vita e come tale rappresenta un diritto inviolabile ed inalienabile”.
Un’altra grave falsità è quella di dire che il sottoscritto non ha fatto nulla in qualità di deputato per opporsi alla privatizzazione dell’acqua.
Il poverino non sa che molti dei sindaci presenti all’atto della presentazione della proposta di legge regionale sono stati da me contattati e spronati ad ingaggiare una battaglia in tale direzione e che tanti, prima di presentare il disegno di legge, sono stati da me ospitati a Palazzo dei Normanni proprio per impostare tale disegno di legge.
Il guaio è che abbiamo consegnato la nostra città ad un soggetto che, malgrado gli sforzi, è molto limitato e a pagarne le spese, come al solito, sarà la città ed i cittadini di Rosolini.
Rosolini, 30 Marzo 2010
On.le Giuseppe Gennuso