Dal quotidiano on-line nuovosud.it
Oggi non è l’onorevole di sempre, ma il padre di famiglia ed il nonno che ha perso la consorte che aveva soltanto sessant’anni. Una vita stroncata per un cuore che qualche difetto ce l’aveva, ma che nessuno pensava si potesse fermare all’improvviso. Pippo Gennuso ha accompagnato la moglie al camposanto di Rosolini, i suoi figli Turi, Luigi e Riccardo le hanno detto un “ciao mamma”, mentre il feretro veniva sistemato nella cappella di famiglia. Il dolore che provano è insopportabile, ancora da metabolizzare, perchè Pinuccia Guccione se n’è andata per sempre da poco più di 48 ore. Il deputato regionale è tornato a Villa Zacchita e nonostante ci siano un centinaio di parenti e amici più stretti, continua a dire che “la casa è vuota”. Gli telefona un giornalista e gli chiede brutalmente se ha presentato un esposto per la morte della moglie. “Nessuna denuncia – dice – chiedo soltanto di sapere come è morta e perchè è morta”. Dall’altro capo del telefono gli chiedono se domani andrà All’Ars. “Resto con la mia famiglia”, risponde.
“Voglio ringraziare tutti quelli che ci sono stati accanto in questi giorni, un’incredibile testimonianza d’affetto”, afferma ancora Gennuso mentre si sbaciucchia il nipotino che porta il suo stesso nome. Ma per dare l’ultimo saluto a Pinuccia Guccione, Rosolini è andata letteralmente in tilt per il bagno di folla che si è riversato in piazza Garibaldi. La Matrice venti minuti prima che si celebrasse il funerale era strapiena all’inverosimile. La stragrande maggioranza dei presenti è rimasta fuori dalla Chiesa. Tantissimi gli esponenti della politica arrivati in paese per esprimere personalmente il proprio cordoglio alla famiglia Gennuso. E’ pure rischioso fare l’elenco perchè il timore è quello di dimenticare qualcuno. Nei primi banchi c’era l’ex governatore della Sicilia Raffaele Lombardo con il figlio Toti, il senatore Giuseppe Ruvolo, il senatore Bruno Alicata, Angelo Bellucci, già coordinatore provinciale di Forza Italia, il sindaco di Rosolini Corrado Calvo, quello di Noto Corrado Bonfanti, Peppe Carta di Melilli, l’assessora ai Lavori Pubblici del Comune di Melilli, Daniela Ternullo, tantissimi consiglieri comunali di tutti gli schieramenti politici ed anche il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Brugaletta.
Facciamo notare a Pippo Gennuso che c’erano migliaia di persone al funerale. Risponde immediato: “Sono venute per lei”. A confermarlo è uno dei concelebranti, padre Bruno Carbone, arciprete di Rosolini che dal pulpito dice parole che commuovono: “La conoscevo dai tempi del Sacro Cuore e l’ho sempre apprezzata per le sue doti umane, per la sua bontà e per la generosità. E’ scomparso un gioiello di donna”. Il rito funebre è stato officiato dal vescovo di Noto, Antonio Staglianò. Il prelato ha fatto un parallelismo tra la morte della signora Pinuccia e quella di suo fratello, stroncato a 49 anni da un infarto. Ha parlato di un’associazione che costruirà un centro cardiologico in Africa. Poi rivolgendosi a Pippo Gennuso, ai figli, ai familiari, ha avuto parole di conforto. Prima che il feretro lasciasse la Chiesa Madre, c’è stato l’addio di una delle cognate, Sandra Sipione e di due nipoti: Marilù Gugliotta e Laura Gennuso. Poi piazza Garibaldi le ha tributato l’applauso. Addio, signora Pinuccia, donna d’altri tempi.
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