E’ ormai guerra aperta tra l’ex assessore provinciale Aurelio Basilico e il sindaco Pippo Incatasciato. Basilico affonda l’ennesimo colpo nei confronti del primo cittadino relativo ai problemi finanziari dell’Ente alla luce della recente relazione negativa dei revisori. Una relazione, tra l’altro, afferma Basilico, e non a torto aggiungiamo noi, stranamente pubblicata solamente da Siracusa News, e non dai nostri organi di stampa locali, tenuti all’oscuro della notizia.
“Finalmente – afferma Basilico – i Revisori dei conti con la loro ultima e impietosa relazione dell’ultima ora, mettono fine ad una penosa commedia degli equivoci e degli inganni. Il gioco dello struzzo è finito…. Sin dai primi giorni dell’insediamento del novello sindaco, cioè da 15 mesi circa, alcuni Consiglieri di maggioranza(pochi in verità) lo hanno spronato ad esaminare con accuratezza la reale situazione economica dell’Ente che presentava delle criticità preoccupanti sotto tutti i profili invitandolo nel contempo non perdere tempo nell’adottare immediatamente soluzioni drastiche e di procedere alla dichiarazione di dissesto”.
Un appello- invito al quale il Sindaco non ha mai preso nella dovuta considerazione continuando a rassicurare che aveva già trovato i rimedi per salvare il Comune dal dissesto, ripetendo ad ogni occasione “fidatevi di me”.
“Alla fine – afferma Basilico – il “fidatevi di me” è naufragato con l’ultima e lucida relazione dell’organo di revisione che ha intimato perentoriamente all’Amministrazione ad attivare le procedure per la dichiarazione di dissesto dell’Ente” .
Nell’auspicare una immediata e rigorosa indagine anche con l’aiuto della Procura Della corte dei Conti, per risalire agli autori che hanno portato allo sfascio i conti del comune aggiunge:
“Se oggi la città è in default qualcuno ne ha la responsabilità, chi più e chi meno, nessuno escluso, Sindaci, Assessori, Dirigenti, Esperti, attuali e pregressi, chiunque ed a qualunque titolo non abbia agito con correttezza e professionalità nell’interesse dei cittadini e dell’Ente. A pagare non può essere sempre “pantalone” e cioè il povero cittadino” che assiste sgomento a questo valzer delle responsabilità, ove ognuno si nasconde accusando gli altri di essere la causa di tutti i disastri”