Rosolini – Non si arrestano gli atti vandalici ai danni delle strutture pubbliche cittadine. Dopo i parchi giochi per bambini, all’interno dei quali sono stati danneggiati seriamente giochi e attrezzature varie, adesso èe toccata all’ampia vasca presso il verde attrezzato del parco “Giovanni Paolo 2°”, dove oltre ad un consistente numero di papere sono stati immessi diverse specie di pesci di acqua dolce tra cui delle carpe. E sono state proprio le carpe ad essere oggetto di atti vandalici. Ben dieci di queste sono state uccise nel corso di un raid, opera di sconosciti, che, approfittando dell’ora (intorno le 15,00) e del livello basso per via del ricambio d’acqua nella vasca con delle aste di tavola hanno colpito gli innocui pesci. A segnalare il grave episodio lo stesso assessore al verde pubblico Luca Sipione a cui si sono rivolti gli operari della struttura dopo la macabra scoperta. “Un gravissimo atto di vandalismo – afferma Sipione – che come cittadino e amministratore mi sento denunciare con forza . Sono episodi che non si possono più tollerare in una società definita civile. E non mi sembra proprio che si tratti semplicemente di una bravata, ma qualcosa che va ben oltre. Parchi giochi divelti, pesci ammazzati, parchi per gli spettacoli divelti, ne sono l’esempio chiaro. Per questo, lancio l’ennesimo appello al buon senso dei cittadini, al fine di salvaguardare le opere pubbliche ed in particolare le tante aree a verde presenti, in modo tale da impedire che si continuino a verificare episodi di questo tipo. Come Amministrazione non ci fermeremo sicuramente all’appello, in quanto abbiamo denunciato l’episodio alla forze dell’ordine che sicuramente intensificheranno i controlli mentre sono state avviate accurate indagini, anche attraverso il sistema di video sorveglianza, per identificare gli autori e denunciarli. Chiedo inoltre ai cittadini, consapevoli di vivere in una comunità, di vigilare e segnalare alla forze dell’ordine ogni situazione, ogni persona potenzialmente o realmente responsabile di situazioni e fatti che non possiamo più minimamente tollerare”.
Giuseppe Lorefice