Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa del consigliere comunale Giovanni Spadola.
Saranno lacrime e sangue a Rosolini, dove la scorsa notte il Consiglio comunale ha votato il dissesto finanziario. Una decisione presa dopo la relazione dei revisori dei conti per la criticità finanziaria dell’Ente. Era quasi l’1,30 quando 15 consiglieri hanno votato per il dissesto e soltanto il leader di ‘Giovani Rosolinesi’ si è espresso per il Piano di riequilibrio che a suo dire ‘avrebbe rilanciato l’economia stagnante della città”. Con questo provvedimento non ci sarà più scampo per gli evasori, dovranno essere pagati i tributi e per i creditori del Comune, è forte il rischio di vedersi decurtati i propri soldi al 50%.
“E’ stata la cattiva amministrazione dell’Ente a portare i revisori dei conti alla tragica decisione del dissesto. L’esecutivo Incatasciato non è stato capace di amministrare il corrente. Bastava rafforzare l’ufficio tributi, cominciare ad incassare e non lasciare così i dipendenti comunali con quasi 5 mesi di stipendi arretrati. Poi bisognava aspettare la decisone del governo centrale sul Piano di riequilibrio già presentato.
Giovanni Spadola nel suo intervento in aula ha detto che ‘bisogna prendere atto che questa situazione è arrivata con troppa fretta e troppa pressione. Questa amministrazione non è riuscita a gestire il corrente. Questo governo cittadino non è riuscito a rafforzare l’Ufficio tributi e Tecnico. Anzichè essere parsimoniosi, il sindaco ha fatto delle convenzioni, una di 90 mila euro per non pagare oneri di urbanizzazione, l’altra di 24 mila euro per allargare il palco di Verde a Valle. In due chiamate ci sono 114 mila euro, vergogna E’ risaputo che sono arrivati 3 milioni di euro per il Piano di riequilibrio, che sono il 50 % dell’ammontare della somma, ma sono bloccati in Prefettura. Chi lo dice che il Piano di riequilibrio non sarebbe passato? Uno strumento che dava ossigeno all’economia e che salva tantissime aziende locali, pure a carattere familiare che con il Piano di riequilibrio avrebbero potuto fare una transazione, soddisfacendo i loro interessi e quelli del Comune. Avremmo preso 6 milioni di euro dal Piano e potevamo fare lavori per la città. Basta non andare lontano e scoprire che nelle vicine città di Avola e Modica, c’è stata una ripresa economica grazie al Piano di riequilibrio.