Questa notte i Carabinieri della Stazione di Rosolini, al termine di una serie di mirati servizi di appostamento, hanno rinvenuto 1500 kg di rame arrestando per riciclaggio:
- Nigito Antonino, 32enne di Rosolini, già noto alle Forze dell’Ordine per reati inerenti la normativa sugli stupefacenti ed il patrimonio;
- Cannata Salvatore 44enne di Rosolini, già noto alle Forze dell’Ordine per reati inerenti la normativa sugli stupefacenti ed il patrimonio;
- Cannata Giuseppe 31enne di Rosolini, già noto alle Forze dell’Ordine per reati inerenti la normativa sugli stupefacenti ed il patrimonio.
I militari avevano avuto notizia che alcune persone frequentavano, durante la notte, una cava in disuso in località c.da Belliscala. Al fine di verificare e reprimere l’eventuale commissione di reati il Comandante della Stazione di Rosolini, Maresciallo Rosario Avila, predisponeva una serie di mirati servizi di osservazione.
Alle ore 4 circa i Carabinieri hanno sorpreso i tre arrestati mentre squagliavano una ingente quantità di bobine di rame.
I tre, sorpresi sul fatto, tentavano di fuggire con l’autovettura su cui avevano stipato il materiale ma quando venivano raggiunti dalla pattuglia dei militari abbandonavano la macchina allontanandosi a piedi nelle campagne circostanti. Il tentativo estremo di guadagnarsi l’impunità non ha tuttavia sortito gli effetti da loro sperati poiché erano stati riconosciuti immediatamente dal Maresciallo Avila e dai suoi uomini.
L’unico risultato ottenuto dagli arrestati è stato quello di prolungare di poco la loro libertà infatti gli stessi venivano successivamente trovati ed assicurati alla giustizia.
Nell’operazione venivano rinvenuti circa 1500 kg di cavi di rame e veniva sottoposta a sequestro la macchina utilizzata per il trasposto.
L’intervento di questa notte conferma i sospetti che i Carabinieri avevano sui tre uomini arrestati e consentirà di fare luce su molti furti del prezioso materiale avvenuti nella provincia su quello che viene considerato il nuovo “oro”.
L’importanza dell’operazione portata a termine va individuata, oltre che nel valore commerciale del materiale rinvenuto, nella tipologia di danni che normalmente le varie ditte (società elettriche, ferroviarie, di costruzioni e di privati) prese di mira da questa tipologia di furti subiscono.
Gli arrestati al termine delle attività di rito venivano accompagnati presso il carcere di Cavadonna a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
Capitano Gennaro Micillo