La Rete degli Studenti Medi Sicilia aderirà, mediante una delegazione di studenti medi, alla mobilitazione dei pensionati indetta dallo SPI CGIL insieme alle altre sigle sindacali per il 5 Novembre 2014, data in occasione della quale giovani e anziani rivendicheranno un modello di mondo del lavoro realmente inclusivo, giusto e in grado di garantire importanti tutele a chi in questi anni si è visto bistrattato, umiliato e tagliato fuori da ogni prospettiva economica e sociale.
“Care pensionate, cari pensionati,
chi vi scrive sono i vostri nipoti: studenti medi ed universitari, precari, tirocinanti, lavoratori a tempo determinato, in nero, a chiamata. Vogliamo scrivervi prima di tutto per ringraziarvi: siete spesso l’unico argine che ci è rimasto, sia economicamente che nelle nostre vite, facendo ogni giorno enormi sacrifici per permetterci di studiare, per tenere unite le nostre famiglie e per accompagnarci nella crescita individuale.
Sbaglia chi vi ha dipinto come gli unici tutelati e protetti, contrapposti a noi, la generazione che la pensione probabilmente non la conoscerà mai, soffocata dai contratti a termine, costretta a rinunciare al desiderio di maternità o paternità. Noi siamo stati impoveriti, ma di certo chi si è arricchito in questi anni sulle nostre spalle non siete stati voi.
La crisi imperversa nel nostro paese da quasi dieci anni, le diseguaglianze sono aumentate a dismisura, gli ammortizzatori sociali sono stati prosciugati: al sociale e alla tenuta delle nostre comunità non ci ha pensato quasi nessuno. Basti pensare al decreto sblocca italia, varato da pochi giorni, che prevede la cancellazione dei fondi per il sostegno dei disabili nelle scuole, l’azzeramento del comodato d’uso dei libri di testo, e rende quasi impossibile per le regioni erogare le borse di studio e I servizi di cui noi e voi siamo I primi fruitori.
Per questi motivi anche noi #Nonsiamosereni: la possibilità di abbracciare un futuro dignitoso, pieno di diritti e di conseguenti doveri, è la nostra battaglia. La scuola e l’università sono contemporaneamente I campi di questa lotta e gli strumenti culturali che ci consentono di combatterla.
Una provocazione su tutte: smettiamola di parlare di patto generazionale senza costruirlo nella quotidianità. Proviamo invece a praticarlo insieme nel verso di una contaminazione reciproca che sappia diventare l’architettura di un paese più forte perchè più solidale e meno egoista.
Oggi solidarizziamo con voi e con le vostre puntuali richieste al governo, rivendicando prima di tutto il diritto di essere ascoltati e di essere considerati per quello che si é: un’autentica fetta del paese che esige rispetto per I propri sacrifici e la propria storia, pronta ad ascoltare la promessa di un futuro migliore per tutti ma stanca dei marinai e degli abbindolatori perchè la crisi la si può sconfiggere solo se si avanza tutti insieme, più forti degli egoismi che ha generato, non se si innescano colpevolmente misere lotte tra poveri e poverissimi e “garantiti” e non garantiti.
Ci accusano spesso di essere una generazione di disfattisti, di disillusi, di depressi. Siamo circondati da passioni tristi, ma sappiamo apprezzare la bellezza e ci batteremo fino in fondo per poter sognare un futuro per questo paese ed in questo paese, non altrove. “
Rete degli Studenti Medi Sicilia