Stamane, 27 aprile, verso le 9:15 il soffitto del bagno del secondo piano all’ I.T.I. “E. Fermi” di Siracusa ha ceduto. Le cause sono ancora ignote, si tratterebbe forse di un’ infiltrazione. Un ennesimo incidente, quindi, a danno del mondo della scuola pubblica che grava sulle strutture dei nostri istituti. Ma si può ancora parlare di incidenti?
Oggi un docente nel suo normale periodo di servizio ha rischiato di perdere la vita sotto le macerie del soffitto, salvandosi solo per qualche metro di distanza.
“Parlare di incidenti è illogico.” dichiara Flavio Lombardo, coordinatore della Rete degli Studenti Medi Sicilia, “Denunciamo da anni le condizioni pessime della nostra edilizia scolastica. Oggi, nel 2016, le scuole a norma non superano neanche il 25%. I nostri interlocutori promettono da tempo tavoli tecnici che non si sono mai aperti. Come sindacato studentesco sentiamo il carico di un’enorme responsabilità. Gli studenti italiani rischiano ogni giorno di essere gravemente feriti nel luogo che dovrebbe essere il più sicuro per antonomasia. Se non verranno presi provvedimenti reali in tempo, saremo costretti a scendere in piazza e a manifestare per il diritto a frequentare scuole sicure che non ci crollino addosso, in cui vivere senza la paura di dover evacuare alle 10:00 la scuola con nessuna vittima soltanto per fortuna, come nel caso di stamattina.”
Non è tra l’altro il primo incidente verificatosi a Siracusa:
“Nel corso di tre anni scolastici nelle nostre scuole sonoaccaduti gravi incidenti come infiltrazioni d’acqua con conseguenti allagamenti (pericolosissimi se si considera che per la scarsa manutenzione molti fili elettrici sono scoperti e alla portata di tutti gli abitanti della scuola); non dimentichiamo neanche che, lo scorso anno, una studentessa del liceo Quintiliano è stata colpita da un’infisso sganciatosi dal suo asse dovendo subire settimane di riabilitazione. E sono solo due delle decine di esempi che potremmo riportare”, dichiara Marco Blandini, coordinatore della Rete degli Studenti Medi Siracusa. “Anche il prefetto Gradone ci promise lo scorso febbraio un tavolo tecnico a seguito di una manifestazione di tutti gli istituti superiori della provincia, che non si è mai aperto.”
“A fronte delle promesse non mantenute dalla Ministra Giannini e dal Presidente Crocetta, che risalgono anche ad anni passati, noi pretendiamo delle risposte immediate che si concludano in fatti. Se così non fosse inviteremo i cittadini a scendere in piazza con noi per denunciare una situazione scolastica pessima che neanche la nuova legge 107/15 (la cosiddetta malamente “Buona Scuola”) ha migliorato.” conclude Lombardo.