In data 16.10.2017, in esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato-Squadra Mobile di Ragusa, con la collaborazione delle Squadre Mobili di Livorno e Pisa, ha tratto in arresto:
- IDEMUDIA Cliford, nato a Benin City il 15.02.1969
- PALMER Godspower, nato in Nigeria il 10.12.1985
gravemente indiziati, il primo, dei delitti di associazione finalizzata al traffico di esseri umani, di associazione finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e plurime ipotesi di tratta di esseri umani, con le aggravanti della transnazionalità, di avere esposto a pericolo la vita o l’incolumità delle persone trasportate – facendole imbarcare su natanti occupati da numerosi migranti privi di ogni necessaria dotazione di sicurezza – e di avere agito al fine di reclutare persone da destinare alla prostituzione o, comunque, allo sfruttamento sessuale; il secondo dei delitti di tratta di esseri umani e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, anch’essi pluriaggravati.
Altro soggetto destinatario del citato provvedimento per i delitti di tratta di esseri umani e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è oggetto di ricerche, essendo risultato allo stato irreperibile.
L’ indagine traeva origine dall’attività effettuata da personale della Squadra Mobile di Ragusa in occasione dello sbarco del 29.03.2016 presso il porto di Pozzallo, attività che permetteva, grazie anche alla segnalazione dei field experts IOM (International Organization for Migration), di individuare alcune giovanissime vittime di tratta, assumendole a sommarie informazioni.
In particolare modo una cittadina nigeriana riferiva al personale di P.G. tutti i dettagli del viaggio compiuto per raggiungere l’Italia, dal suo reclutamento nel paese di origine, alla sottoposizione al rito magico esoterico del Ju Ju, con il quale si era impegnata a pagare la somma di 35.000,00 euro a colui che l’attendeva in Italia ed alle cui dipendenze avrebbe lavorato, soggetto indicato come il “fratello del pastore”.
Lo sviluppo dell’attività investigativa permetteva di individuare un sodalizio dedito al traffico di esseri umani e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina diretto e organizzato da IDEMUDIA Cliford, sodalizio con notevole esperienza nel settore (in una conversazione l’indagato si faceva vanto di aver iniziato l’attività nel 1999) e capace di provvedere al reclutamento di vittime da sfruttare in proprio nell’interesse del gruppo ovvero di offrire un servizio “all inclusive” a soggetti interessati a procacciarsi ragazze da sfruttare sulla strada (garantendo a detti soggetti il reclutamento, il trasferimento in Italia e la materiale presa di possesso).
L’attività consentiva di fotografare la inesauribile attività dell’IDEMUDIA e dei suoi sodali, continuamente occupati a curare il viaggio di gruppi di migranti e vittime: dai plurimi contatti dell’indagato assumeva particolare rilievo quello di un altro soggetto, una donna (anch’essa destinataria di fermo di indiziato di delitto e allo stato irreperibile) capace di provvedere efficacemente all’avviamento su strada delle vittime appena arrivate ed anch’essa committente di giovani vittime.
La donna risultava essersi affidata ai servizi del correo PALMER Godspower, soggetto che al pari di IDEMUDIA Cliford, gestiva viaggi di migranti e vittime dalla Nigeria verso l’Europa ed al quale si rivolgevano molti connazionali per avvalersi dei suoi “servizi”.
Con l’operazione Human Trade giungono a 16 i soggetti destinatari di provvedimenti restrittivi emessi da questa Direzione Distrettuale Antimafia a seguito di attività di indagine curate dalla Squadra Mobile di Ragusa nell’arco dell’anno in corso e del precedente.
IDEMUDIA Cliford e PALMER Godspower sono stati rintracciati rispettivamente in territorio di Livorno e Pisa: espletate le formalità di rito, i fermati sono stati associati presso le case circondariali di detti centri.
Per entrambi, i GIP competenti hanno convalidato il fermo e applicato la misura cautelare della custodia in carcere.
Catania 3.11.2017