Si spostano in una villetta isolata per prostituirsi lontane da occhi indiscreti, ma i vicini non tolleravano le code di auto davanti le loro abitazioni.
Il cliente: “mi sono sentito preso in giro, su internet avevano messo foto di ragazze molto carine, arrivando in casa ho avuto una brutta sorpresa ma ho <<consumato>> lo stesso perché non volevo offendere le due donne”.
Le due donne offrivano sesso “a tre” con richieste economiche molto più esose.
La Squadra Mobile nel 2016 ha chiuso 9 case, nel 2014, 9 e 15 nel 2015.
La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha chiuso una “casa a luci rosse” in località c.da 5 vie di Genisi in territorio di Ragusa.
Qualche giorno fa, la Squadra Mobile aveva ricevuto una richiesta d’intervento da parte di alcuni cittadini residenti presso la c.d. “strada della malavita”, poiché avevano notato uno strano via vai da una villetta sita proprio davanti casa loro.
I cittadini, a tutto potevano pensare tranne che alla prostituzione, solitamente esercitata in centro storico di Ragusa.
I controlli, hanno permesso di appurare la proprietà dell’immobile ed il regolare contratto d’affitto ad una donna ragusana.
Al momento del controllo, vi era all’interno un cliente entrato da pochi minuti, il quale, sentito come persona informata sui fatti ha riferito di aver contattato le prostitute tramite un sito internet ed avendo visto le foto di due belle ragazze fissava un appuntamento.
Giunto presso la casa pubblicizzata, notava che le foto non corrispondevano di sicuro alle due donne, peraltro non di suo gradimento per le fattezze fisiche, ma non voleva offenderle e quindi consumava un breve rapporto sessuale.
La Squadra Mobile identificava ed accompagnava in Questura le due sudamericane presenti di 40 anni residenti a Roma e da pochi giorni venute qui a Ragusa per prostituirsi.
Il proprietario di casa era del tutto ignaro che l’affittuaria, a sua volta, aveva dato in locazione la casa a delle prostitute, pertanto riferiva di voler immediatamente rescindere il contratto.
Le due donne sono state allontanate dal territorio di Ragusa con la diffida di non fare più rientro in questa provincia al fine di esercitare la prostituzione.
In questa occasione, le due prostitute, grazie alla connivenza di una donna ragusana, avevano trovato una villetta isolata, rispetto al centro storico, ma essendo proprio di fronte casa di famiglie per bene, ha creato molti disagi e per questo è stata subito chiusa.
Il fastidio che recano i clienti è il solito ed è dovuto al fatto che negli annunci chi si prostituisce (o chi per loro), non inseriscono la via, proprio per eludere i controlli della Polizia, pertanto il cliente contatta la donna o l’uomo e si fa illustrare la strada, sbagliando spesso portone a seguito delle non precise indicazioni.
Nel 2015 sono state chiuse ben 15 case, la maggior parte nel comune di Ragusa ma anche in altre zone. Diversi sono stati i sequestri delle abitazioni adibite dai proprietari o locatari a luoghi dove poter consumare sesso a pagamento e tuttora i proprietari hanno perso il possesso delle loro proprietà.
Anche in questo caso si trovano conferme sul giro d’affari che è di rilevante entità, tutto dipende dalle richieste dei clienti, i prezzi oscillano da 50 a 200 euro, dipende dai “gusti” e dalle richieste sessuali, a volte possono arrivare a prezzi ancora più alti, come per il sesso di gruppo.
La Squadra Mobile, per ordine del Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, sta effettuando ulteriori verifiche sugli immobili segnalati dai cittadini, al fine di permettere a tutti gli abitanti delle zone interessate in provincia di non avere problemi nel vivere quotidiano.
“La Polizia di Stato di Ragusa, grazie sempre ai cittadini, è riuscita, ad individuare l’ennesima <<casa del piacere>> fuori dal centro abitato, ma di grande fastidio per i residenti”.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola