A febbraio picchia la compagna e la minaccia con un coltello e viene arrestato.
Sottoposto agli arresti domiciliari evadeva per andare a casa dell’ex obbligandola a subire reiterati rapporti sessuali.
La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha eseguito il dispositivo di misura cautelare in carcere del Sost. Procuratore della Repubblica di Ragusa Dott. Fornasier, emesso dal GIP presso il Tribunale ibleo.
Nel mese di febbraio 2018 il ghanese (sbarcato a gennaio 2017 a Pozzallo, arrestato dalla Squadra Mobile di Ragusa in quanto c.d. scafista, scarcerato e poi richiedente asilo) veniva tratto in arresto in flagranza di reato dalla Squadra Volanti della Polizia di Stato intervenuta poiché la compagna era stata ferita e minacciata con un grosso coltello.
La vittima veniva subito accolta negli uffici della Squadra Mobile dove presentava formale querela per i fatti accaduti e per i continui maltrattamenti subiti.
Il Giudice per le Indagini Preliminari convalidava l’arresto e sottoponeva l’uomo violento alla misura degli arresti domiciliari.
Il ghanese non curante degli obblighi imposti dal Giudice, in più occasioni, evadeva dagli arresti domiciliari per recarsi presso l’abitazione della compagna. Il soggetto entrava da una finestra rotta e una volta all’interno abusava sessualmente della donna che opponeva un fermo rifiuto in quanto aveva deciso di troncare la relazione.
La vittima ha narrato di episodi gravissimi, tra gli altri è stata più volte bruciata con la sigaretta, costretta ad accettare inaudite violenze ed a non chiamare la Polizia perché altrimenti l’avrebbe uccisa.
A seguito di un referto medico giunto dal pronto soccorso di Ragusa, gli investigatori della Squadra Mobile hanno contattato la donna invitandola in ufficio.
La vittima, pochi giorni addietro, non appena ha riconosciuto di essere in un luogo sicuro ha abbracciato le donne poliziotto chiedendo aiuto e protezione. Rassicurata ha raccontato di essere stata più volte vittima di violenza sessuale, il tutto mentre l’ex compagno era agli arresti domiciliari in un’altra casa, segno che evadeva solo per andare ad abusare di lei.
La Squadra Mobile informava tempestivamente il Pubblico Ministero dott. Fornasier titolare delle indagini che poche ore dopo richiedeva l’aggravamento della misura cautelare, ovvero domandava al Giudice per le Indagini Preliminari di emettere un provvedimento di custodia cautelare in carcere in luogo della misura meno grave degli arresti domiciliari.
Il Giudice per le Indagini Preliminari, accolta la richiesta del dott. Fornasier, disponeva l’aggravamento con urgenza.
Ieri, dopo poche dall’aver ricevuto il dispositivo, gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa rintracciavano in un’abitazione del centro storico del capoluogo ibleo, il ghanese, conducendolo presso gli uffici della Polizia Scientifica in Questura a Ragusa al fine di identificarlocomoiutamente, per poi accompagnarlo in carcere.
“La Polizia di Stato di Ragusa, grazie alla collaborazione e determinazione di una donna vittima di violenza, ha potuto assicurare alla giustizia un pericoloso soggetto. È fondamentale considerare gli Uffici della Squadra Mobile come un luogo sicuro dove poter richiedere aiuto”.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola