È successo nel cuore della notte dello scorso 11 marzo che qualcuno avesse appiccato un incendio al negozio di biciclette “Bike store” di corso Vittorio Veneto a Ragusa. A dare l’allarme ai Carabinieri erano stati i vigili del Fuoco di Ragusa intervenuti sul posto per domare le fiamme all’interno del locale.
Il titolare dell’attività commerciale, un 50enne, recatosi subito sul posto, asseritamente a seguito dell’allarme, era stato investito da una fiammata e immediatamente trasportato presso il centro grandi ustionati di Catania per le ustioni riportate alle mani e agli arti inferiori.
Ricoverato in prognosi riservata è stato successivamente dimesso dopo 15 giorni di ricovero.
Intanto le indagini della sezione operativa del N.O.R. della Compagnia di Ragusa sono partite da un primo ed accurato sopralluogo all’interno del negozio a cura del personale specializzato nei rilievi che ha consentito di rinvenire le 2 taniche in plastica contenente del liquido infiammabile utilizzato per appiccare l’incendio.
Il negozio, andato distrutto dall’incendio, è stato sottoposto a sequestro.
L’attività investigativa è poi proseguita ascoltando diversi testimoni ed analizzando i sistemi di video sorveglianza delle immediate vicinanze del locale.
Le attività di sopralluogo e ricerca delle tracce del reato che i militari della Sezione operativa del NOR della Compagnia di Ragusa hanno condotto sono state meticolose e grazie ad un accurato esame di quanto è rimasto dall’incendio del “Bike Store” i militari hanno raccolto vari indizi di reato che, con grande sorpresa per gli investigatori, conducevano tutti a stringere il cerchio attorno ad una sola persona. È stato così che per dirimere ogni dubbio i militari hanno sentito nuovamente il titolare del negozio di bici e lo hanno incalzato facendogli alcune domande su circostanze da lui raccontate che contrastavano con quanto emerso nel corso delle indagini. Effettivamente l’uomo, messo alle strette, non ha potuto far altro che confessare di aver fatto “una pazzia” e di aver pianificato e successivamente messo in atto l’incendio del negozio in cui egli stesso, non prevedendo la pericolosità dei vapori della benzina, era rimasto gravemente ustionato.
Il movente del folle gesto è stata la grave posizione debitoria che il commerciante aveva nei confronti di alcuni fornitori. La sua intenzione non era quella di farla finita bensì di incassare la somma che l’assicurazione, stipulata pochi mesi prima, gli avrebbe potuto riconoscere e riuscire a pagare così i debiti.
La confessione dell’uomo non lo salverà dalle conseguenze penali ma sarà sicuramente utile ad alleggerire la sua posizione di indagato per i reati di incendio, simulazione di reato e fraudolento danneggiamento di beni assicurati.
Pochi giorni fa il GIP del Tribunale di Ragusa ha emesso il decreto di giudizio immediato sulla base della richiesta del PM dott. Francesco Riccio che ha condiviso quanto emerso dalle indagini condotte dai militari dell’Arma.