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Comunicato stampa
L’uomo che si prostituiva nella casa da lui presa in locazione unitamente al compagno napoletano è stato denunciato per la lite e diffidato dal proseguire l’attività del meretricio.
Convocata la proprietaria di casa e diffidata anch’essa dal locare l’immobile per attività illecite.
I controlli della Polizia di Stato continuano e per ogni segnalazione dei cittadini vi sarà un intervento mirato a ripristinare la legalità.
La Squadra Mobile nel 2014 ha chiuso 9 case, 15 del 2015 e già 2 nel 2016; in forte aumento la ricerca di transessuali da parte dei clienti.
La Polizia di Stato ha chiuso un’altra casa a luci rosse in C.so Italia a Ragusa, all’interno un transessuale che nell’ultimo periodo si stava prostituendo creando malumore nel vicinato.
La Squadra Mobile è stata informata da alcuni vicini di casa del transessuale con il quale avevano litigato, poiché le rimostranze fatte da loro, gli stavano creando problemi con i numerosissimi clienti.
Pochi giorni fa una Volante della Polizia di Stato era intervenuta proprio in quell’abitazione a seguito di una lite tra vicini di casa e gli agenti operanti avevano annotato quanto accaduto e tramesso gli atti alla Squadra Mobile che ha subito avviato una brevissima indagine.
Neanche una settimana per riscontrare che la lite era scaturita proprio dal fatto che il transessuale si prostituiva e questo aveva creato forte tensione con gli altri condomini.
Sabato pomeriggio gli uomini della Squadra Mobile si mettevano di fronte la casa segnalata e dopo poco notavano che facevano ingresso due uomini e una donna che venivano subito bloccati. I tre soggetti capivano subito il motivo della presenza della Polizia di Stato giustificandosi dicendo di essere andati a trovare un loro amico trans che abitava al terzo piano dell’edificio.
Infatti, al terzo ed ultimo piano, fuori dalla porta vi era un soggetto di origini brasiliane con diversi precedenti penali. Lo stesso riferiva di convivere in quell’appartamento con il compagno napoletano e forniva anche i recapiti della proprietaria di casa, ammettendo di prostituirsi.
All’interno dell’appartamento venivano trovati un centinaio di profilattici, un fallo di gomma, video porno e diverse parrucche.
Nel 2015 sono state chiuse ben 15 case, la maggior parte nel comune di Ragusa ma anche in altre zone. Diversi sono stati i sequestri delle abitazioni adibite dai proprietari o locatari a luoghi dove poter consumare sesso a pagamento.
Anche in questo caso si trovano conferme sul giro d’affari che è di rilevante entità, tutto dipende dalle richieste dei clienti, i prezzi oscillano da 50 a 200 euro, dipende dai “gusti” e dalle richieste sessuali, a volte possono arrivare a prezzi ancora più alti, come per il sesso di gruppo. Tra i rapporti preferiti dai consumatori di sesso a pagamento, vi è di sicuro quello con transessuali, difatti l’uomo identificato ha ammesso di avere numerosissimi clienti.
La Squadra Mobile, per ordine del Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, sta effettuando diverse verifiche sugli immobili segnalati dai cittadini, al fine di permettere a tutti gli abitanti delle zone interessate in provincia di non avere problemi nel vivere quotidiano.
“La Polizia di Stato di Ragusa ha subito messo fine all’attività illecita considerato che questo aveva generato anche una furiosa lite con i vicini e avrebbe potuto, in altre occasioni, trascendere in fatti ben più gravi dettati dall’esasperazione. Il segno positivo del 2016 è stato confermato, dopo le segnalazioni giunte da Donnalucata, continuano quelle dei ragusani per tutelare il centro storico cittadino”.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola