Messina, 23 giugno 2014- Sarà il professore Antonio Pennisi, Direttore del Dipartimento di Scienze Cognitive, della Formazione e degli Studi Culturali, a tracciare gli sviluppi futuri della ricerca dell’area linguistica durante il Convegno “Discipline glottologico-linguistiche. Quale futuro per i giovani linguisti?” che si svolgerà a Pisa domani, martedì 24 giugno.
Il momento di riflessione comune sulla base della condivisione di dati e trend che riguardano l’Università italiana è stato organizzato dalla SIG (Società Italiana di Glottologia). Ad aprire i lavori sarà il Ministro della Pubblica Istruzione e della Ricerca Stefania Giannini, a cui seguiranno gli interventi di Massimo Augello, Rettore dell’Università di Pisa, Mauro Tulli, Direttore del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa. Il tema de “La valutazione della ricerca: effetti e prospettive per i giovani” sarà affrontato da Stefano Paleari, Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane, Stefano Fantoni, Presidente dell’Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) e Andrea Lenzi, presidente del Cun (Consiglio Universitario Nazionale). I lavori della mattinata saranno chiusi da Paolo Di Giovine, Direttore del Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche, Università di Roma “La Sapienza”.
Nel pomeriggio la discussione si sposterà su “Presente, passato e futuro della ricerca nelle discipline linguistiche” con gli interventi di Romano Lazzeroni, Professore Emerito di Glottologia e Linguistica, Università di Pisa, Tullio De Mauro, Professore Emerito di Linguistica Generale, Università di Roma “La Sapienza”, mentre Antonio Pennisi, Professore Ordinario di Filosofia e Teoria dei Linguaggi dell’Università di Messina tirerà le conclusioni sugli sviluppi futuri prima della discussione e tavola rotonda.
“Il mio intervento- spiega il Direttore del Dipartimento di Scienze Cognitive Antonio Pennisi– intende discutere del modello di ricerca che applichiamo nell’ambito delle scienze cognitive anche per quanto riguarda gli studi linguistici. Si tratta di un lavoro di equipe con una prospettiva di grande collaborazione e integrazione, che ci consente non solo di creare delle sinergie interne, ma soprattutto di valorizzare le aree comuni con altri partner, come stiamo facendo, ad esempio, con il Cnr. Il linguaggio è infatti al centro della mente individuale, ma anche di quella sociale e dunque si presta molto bene a questo tipo di metodo di ricerca”.