Con riferimento alle ultime esternazioni dell’onorevole Pippo Gennuso sulla privatizzazione dell’acqua il Sindaco Antonino Savarino afferma:
” Ci chiediamo, io e la mia amministrazione, se egli è a conoscenza della legge regionale 27/04/1999 n. 10 con la quale la Regione Siciliana, recependo la legge nazionale n. 36 del 5 gennaio 1994, conosciuta come Legge Galli, ha istituito i 9 ATO idrici, corrispondenti ciascuno alle nove province siciliane . Ci chiediamo ancora se egli è a conoscenza:
– che il 13/12/2002 si è costituito l’ATO n. 8 di Siracusa comprendenti i 21 comuni della provincia e presieduto dal Presidente della Provincia Regionale di Siracusa;
– che nel dicembre 2005 il consorzio ha affidato in concessione il servizio idrico al raggruppamento di imprese SOGEAS S.p.A – SACECCAV Depurazione Sacede S.p.A. ;
– che nell’Agosto 2006 è stata costituita la Spa SAI 8 che ha iniziato la sua attività nel febbraio del 2008 e che entro la fine del 2010 dovrà completare la presa in carico di tutti i 21 comuni della provincia.
Abbiamo anche il forte dubbio che l’onorevole Gennuso non sappia che i Comuni che non ottempereranno alla consegna degli impianti saranno commissariati e che nonostante ciò non abbiamo inteso consegnare la rete idrica di Rosolini alla SAI8 perché riteniamo l’acqua un bene primario che non può passare in mano privata e perché, in ogni caso, l’argomento merita un maggiore approfondimento sia in sede politica che istituzionale. A fronte della nostra chiara presa di posizione sull’argomento a tutela dei rosolinesi, cosa sta facendo il nostro deputato? Pensa forse egli di risolvere il problema con i manifesti murali e creando confusione tra i cittadini? Gli suggeriamo noi quello che può fare: il parlamentare. Si prodighi -conclude il Sindaco – perché l’ARS, dove fra l’altro vi sono specifici disegni di legge, discuta e approvi una legge che modifichi quella del 1999 e garantisca quei sindaci che, come me, sono a rischio di commissariamento. Ricordi l’onorevole Gennuso che le leggi li fanno i deputati e non i sindaci. Solo dopo, se vuole, si può pure incatenare. Ai rosolinesi diciamo che l’amministrazione comunale sta seguendo con forte senso civico la vicenda dell’acqua e che ogni sua azione è protesa a garantire il bene collettivo, sempre pronti a discutere e a intraprendere azioni di tutela legittime e democratiche”.
Il RESPONSABILE Giuseppe Lorefice