E’ stato presentato, in conferenza stampa, nella Sala degli Specchi di Palazzo Ducezio, il progetto “EFIAN, Experimental Fruition Ingenious Ancient Noto”. Il progetto, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) all’interno del PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE “RICERCA E COMPETITIVITÀ” (PON R&C) 2007-2013, ha permesso di ricostruire alcuni scorci dell’antica Noto, quella eretta sul monte Alveria e che è andata distrutta dopo il terremoto dell’11 gennaio 1693. Progetto che ha visto coinvolti partner pubblici e partner privati, che hanno lavorato in sinergia e a stretto contatto per quasi 2 anni, tra momenti di ricerca storica e di rilievi sul campo, che poi si sono trasformati in momenti davanti ai computer per ricostruire virtualmente l’antica Netum. Chiuse queste fasi, adesso comincia la sfida vera e propria: grazie alle nuove tecnologie informatiche e ai “Daydream View”, Noto Antica diventa fruibile dai turisti, grazie anche a un percorso che li accoglierà già in centro storico (al Museo Civico) e li sposterà, poi, verso il monte Alveria, tra i ruderi del sito archeologico abbandonato dopo il terremoto del 1693. La conferenza stampa di Palazzo Ducezio è stata l’occasione per chiudere la fase operativa del progetto a cui hanno partecipato il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo, la Scuola di Architettura di Siracusa dell’Università degli Studi di Catania, la società Siqilliya srl di Barcellona Pozzo di Gotto, la Services & Advice srl di Palermo, capofila della compagine progettuale, in collaborazione attiva e molto partecipata con il Comune di Noto.
PRESENTATO IL PROGETTO EFIAN Noto Antica rivive grazie alla ricostruzione virtuale
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