Spiace leggere sui quotidiani di oggi che il Sindaco di Avola, durante la seduta del Consiglio Comunale, avrebbe riferito di non essere stato invitato alla riunione tenutasi a Siracusa, all’Umberto I, con tutto lo staff della Direzione Generale dell’ASP, con gli onorevoli e con i sindaci della zona sud, e che lo stesso Sindaco fornisca pubblicamente dati e circostanze non veritieri.
Che lui non intendesse partecipare all’importante incontro era sicuramente una libera scelta, ma dire, con poca correttezza, di non essere stato invitato non corrisponde a verità. L’invito è stato fatto personalmente dal sottoscritto, così come agli altri sindaci della zona sud, TUTTI presenti all’incontro
Ognuno è libero di procedere a difendere la propria posizione ma a nessuno è consentito dire falsità e dati non reali.
Oggi il Comune di Noto, assieme agli altri Sindaci della zona sud, sta lottando perché si possa mantenere l’accordo raggiunto in data 29 dicembre 2009, che rappresenta non soltanto il migliore ma anche il più rispondente ai criteri di economicità, efficienza e d efficacia.
Ma è chiaro che qualora si dovesse pervenire ad una scelta differente, dovranno essere valutati, in maniera oggettiva e non “politica”, le reali situazioni dei due presidi ospedalieri.
Dispiace notare che lo stesso comportamento coerente del Sindaco di Noto e di quelli della zona sud, non provenga anche da quello del comune di Avola.
Sia allora chiaro che qualora si dovesse porre l’alternativa fra Noto e Avola, si evidenzieranno in tutte le sedi le gravissime criticità del presidio Di Maria, prima fra tutte quella della ubicazione in area non idonea per gravissimo rischio idro-geologico, tenendo presente che solo pochi anni fa in quella area in occasione di violente precipitazioni si sono verificati eventi luttuosi.
Ci si augura che quello di ieri sia stato un incidente di percorso e che il Sindaco e la Comunità avolese si rendano conto che la guerra va fatta per mantenere le due strutture e non per eliminarne una a favore dell’altra, perché in questo caso il “progetto politico” di qualche esponente politico, e ci si augura non di Barbagallo, fallirà con gravi ripercussioni politiche di non poco conto, evidenziando chi si sta adoperando per far fornire elementi non veri e distruggere la sanità con grave danno per i cittadini.
Ciò perché questo “illuminato” politico non si rende conto che nel condurre questa battaglia scellerata determinerà a breve la chiusura di uno dei due presidi e nel breve periodo la soppressione anche dell’altro, favorendo, dapprima, la sanità a Siracusa ma, entro pochi anni, la sanità catanese, ove, a differenza e in grave spregio alle politiche di risanamento e risparmio, si sta realizzando l’ennesimo mega-ospedale.
E’ invece il caso, in questo momento storico, iniziare a discutere, in maniera intelligente e programmatica, sulla costruzione, con progetto di finanza, un nuovo unico ospedale di area, da realizzare e collocare in posizione baricentrica tra i 5 comuni della zona sud, a seguito anche di un a consultazione referendaria che coinvolga le 5 comunità.