I migranti: “abbiamo viaggiato 10 giorni, eravamo sfiniti, senza cibo e acqua, qualcuno stava per morire”
Salgono a 117 gli scafisti fermati nel 2016 (21 minori); nel 2015 sono stati 147.
La Polizia di Stato ha trasferito immediatamente dopo il fotosegnalamento 250 migranti.
Nel 2016 all’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 11.775 migranti in occasione di 31 sbarchi.
La Polizia a seguito di questo nuovo sbarco, ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di:
AHMED Mohammad Maghlad, nato in Egitto il 19.07.1988, YAHYA Mohamed, nato in Egitto il 05.07.1985, SAID AHMED Ibrahim, nato in Egitto il 10.08.1986, ISMAIL Mohammad, nato in Egitto il 26.08.1988 e SALAMA Mohammad, nato in Egitto il 01.02.1994.
Sono loro secondo i testimoni coloro che hanno condotto il peschereccio salpato dalle coste egiziane.
I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Egitto al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE
Alle ore 12.20 del giorno 04.08.2016, durante il servizio di vigilanza in mare su disposizione del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, il pattugliatore della Guardia Costiera CP 904 “Michele Fiorillo” individuava un peschereccio carico di migranti.
Alle ore 06.25 del 05.08.2016 il peschereccio carico di migranti, che si trovava alla deriva, veniva intercettato. Stante le precarie condizioni del peschereccio, con scafo metallico e di circa 15 mt di lunghezza, che si presentava in pessime condizioni generali e stracolmo di migranti e le non tranquille condizioni meteo alle successive ore 06.55 veniva dichiarato evento SAR dandone comunicazione al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto che, per competenza SAR, trasferiva l’evento a MRCC Malta.
Iniziavano quindi le operazioni di trasbordo dei migranti che terminavano alle successive ore 07.55 con il salvataggio di 307 migranti (48 donne, 9 bambini e 250 maschi) di varie nazionalità. Concluse le operazioni il pattugliatore si dirigeva verso il Porto di Pozzallo ove giungeva alle ore 07.40 del 06.08.2016.
ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria.
Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini in ordine al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Se per gli investigatori è più facile raccogliere prove quando si tratta di gestire solo un evento e quindi solo un’imbarcazione soccorsa, quando si tratta di individuare un intero equipaggio le ore di lavoro diventano tantissime e bisogna ottenere delle testimonianze univoche, ovvero tutti devono essere sicuri delle responsabilità di ogni componente l’equipaggio e quindi le descrizioni sono raccolte con grande attenzione.
Dopo ore di ascolto dei testimoni, è emerso che il viaggio è durato 10 giorni circa; sono partiti dall’Egitto ed hanno risalito le coste fino al confine con la Libia; durante il viaggio le lance partivano dalle coste egiziane riempendo sempre di più la barca; appena arrivati al punto convenuto hanno iniziato a fare rotta verso l’Italia, ben consci del fatto che appena poco fuori le coste libiche li avrebbero soccorsi.
I testimoni hanno dichiarato di aver avuto paura negli ultimi giorni di viaggio perché sentivano in morsi della fame sempre più forti, stante la scarsezza di cibo e acqua.
Le responsabilità in questi casi sono da dividere tra tutti gli scafisti, sia per chi pilotava il barcone, sia per chi distribuiva cibo o era adesso ai motori.
Gli scafisti fermati sono stati fotosegnalati dalla Polizia Scientifica in quanto autori del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per poi essere condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea.
LA CATTURA
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA
Nel 2016 sono 117 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola