Fondamentale l’acquisizione delle immagini e dei video dai telefoni dei migranti che hanno immortalato gli scafisti.
Salgono a 126 gli scafisti fermati nel 2016 (21 minori); nel 2015 sono stati 147.
La Polizia di Stato ha trasferito immediatamente dopo il fotosegnalamento 400 migranti, restano al centro numerosissimi minori non accompagnati.
Nel 2016 all’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 12.305 migranti in occasione di 33 sbarchi.
La Polizia a seguito di questo nuovo sbarco, ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di altri 4 scafisti: OLANAYO George, nato in Nigeria il 07.03.1975 (primo gommone), DIOUF Babou, nato in Senegal l’1.01.1995 (secondo gommone), DJIBRIL Diouf nato in Senegal il 11.04.1990 (terzo gommone), BOUBAKRI Hosni, nato in Tunisia il 19.08.1983 (quarto gommone) e MOBARAK BOSHRA Azhari, nato in Sudan il 15.05.1996 (quarto gommone).
Sono loro secondo i testimoni coloro che hanno condotto i gommoni carichi oltre modo di migranti partiti dalle coste libiche.
I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE
Alle ore 07:45 del giorno 21.08.2016, personale della Nave “ALISEO” della Marina Militare Italiana avvistava otticamente due gommoni carichi di migranti in precarie condizioni di galleggiabilità. Dopo avere dichiarato evento SAR procedevano al trasbordo di tutti i migranti che risultavano essere 116 sul primo gommone e 120 sul secondo.
Alle ore 10:08 del giorno 21.08.2016, personale della Nave “LUIGI DURAND DE LE PENNE” della Marina Militare Italiana avvistava otticamente un gommone, privo di sigla identificativa e bandiera, con a bordo numerosi migranti tra cui donne. Alle successive ore 10:42, tenuto conto della valutazione obiettiva del natante, che si presentava con scarso bordo libero, sovraffollato e caratterizzato da apparente assenza di attrezzature di telecomunicazione, rilevato il grave ed imminente pericolo per la vita dei passeggeri, veniva dichiarato evento SAR, procedendo al soccorso dei migranti ivi presenti.
Al termine del trasbordo di tutti i complessivi 98 migranti sulla nave “LUIGI DURAND DE LE PENNE”, l’unità navale faceva rotta verso la nave della Marina Militare “ALISEO” che si trovava nei pressi del luogo di recupero la quale successivamente provvedeva al trasporto dei migranti recuperati verso il porto di Pozzallo ove giungeva intorno alle ore 13:00 circa odierne.
Alle ore 07:04 del giorno 21.08.2016, l’unità navale “ORIONE” effettuava il soccorso di un gommone in difficoltà. Verificate le difficolta del natante si dichiarava evento SAR alle ore 08:20. Alle ore 10:18 terminava il recupero dei migranti che venivano successivamente trasbordati sulla nave ALISEO che faceva quindi rotta verso il porto di Pozzallo, dove giungeva alle ore 13:00 circa del 22.08.2016.
Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso il locale Hotspot per le operazioni di pre-identificazione.
ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria.
Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini in ordine al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in meno di 12 ore.
La Polizia è impegnata quotidianamente in indagini volte al contrasto dell’immigrazione clandestina ed anche in questa occasione sono stati individuati tutti gli scafisti.
Dopo ore di ascolto dei migranti passeggeri è stato possibile catturare gli scafisti che tentavano di “confondersi” tra gli altri extracomunitari per non farsi individuare.
Le indagini affinate dalla Polizia negli anni, non danno margini di errore e con l’utilizzo di software per il riconoscimento personale da parte dei testimoni e l’acquisizione dei video e foto dei passeggeri, il risultato è stato raggiunto.
Il lavoro è estenuante, dura quasi 24 ore per la prima fase e continua nei giorni a seguire per via del nascere di un procedimento penale; l’obiettivo degli uomini della Polizia è quello di assicurare alla giustizia chi specula sui migranti in esodo dalle loro terre e così a Pozzallo la squadra è sempre in grado di identificare gli scafisti seppur con un forte spirito di abnegazione.
Gli scafisti fermati sono stati fotosegnalati dalla Polizia Scientifica in quanto autori del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per poi essere condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea.
LA CATTURA
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA
Nel 2016 sono 126 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola