La Polizia di Stato ha già predisposto tutti i servizi per l’arrivo nel primo pomeriggio di altri 250 migranti a bordo della nave inglese “Enterprise”.
Salgono a 107 gli scafisti fermati nel 2016 (21 minori); nel 2015 sono stati 147.
La Polizia di Stato ha trasferito immediatamente dopo il fotosegnalamento tutti i migranti appena sbarcati.
Nel 2016 all’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 10.833 migranti in occasione di 28 sbarchi.
La Polizia ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di 4 scafisti di diverse nazionalità, responsabili di aver condotto 4 diversi natanti, 3 gommoni ed un barchino, nuova metodologia utilizzata in questa stagione per le favorevoli condizioni del mare.
I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE
Alle ore 04:00 del giorno 28.07.2014, su segnalazione di IMRCC Roma, la nave “Topaz Responder” traeva in soccorso di una piccola barca in legno con a bordo circa 25 migranti. Alle successive ore 04:40 veniva dichiarato evento SAR ed aveva inizio il trasbordo di tutti i complessivi 23 migranti, che si concludeva alle successive ore 05:48. Concluse le operazioni di trasbordo la nave “Topaz Responder” soccorreva altri 3 gommoni per poi dirigersi verso il Porto di Pozzallo ove giungeva alle ore 16.00 del 29.07.2016.
ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria.
Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota dei Carabinieri e della Guardia di Finanza a poche ore dal fermo dei 5 scafisti egiziani, hanno proceduto al fermo di altri 4 scafisti responsabili di aver condotto i 4 natanti tratti in salvo.
In questi casi è difficile coordinare tutti i team impegnati nel contrasto dell’immigrazione clandestina perché tanti sono coloro che tentato di nascondersi nella confusione.
Nonostante i grandi numeri e le indagini divise su più fronti, è stato possibile identificare i responsabili di questo sbarco, ancora una volta soggetti arruolatisi tra le fila dei libici per trarne profitto.
La Polizia a Ragusa ha ormai raggiunto un elevato livello di professionalità e nonostante le difficoltà ed i continui approdi di navi soccorritrici si riesce sempre ad individuare gli scafisti.
Il viaggio è durato circa 8 ore, poi sono stati soccorsi nelle acque antistanti la Libia e condotti in Italia.
Gli scafisti già individuati sono stati fotosegnalati dalla Polizia Scientifica in quanto autori del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per poi essere condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea.
LA CATTURA
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA
Nel 2016 sono 107 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola