Una vertenza che coinvolge i dipendenti di Poste Italiane, assunti dall’azienda da sette anni a questa parte mediante il progetto “Mix”, sta trasformandosi in un boomerang lavorativo che mette in crisi la stabilità degli stessi lavoratori che non possono guardare al futuro con serenità. Con tale modalità contrattuale si offriva la promessa del prepensionamento e la rinuncia a una notevole fetta degli incentivi di fine rapporto, a fronte dell’assunzione di un parente con contratto a tempo indeterminato “part-time”, che in seguito sarebbe stato convertito in “full-time”.
“Non possiamo ignorare il problema. C’è un concreto rischio per più di 800 dipendenti part-time di Poste Italiane, oltre che per una moltitudine di precari che all’interno dell’azienda stagnano in un limbo per il quale non si conosce la fine.” A riferirlo è il Presidente della Commissione Affari Istituzionali presso l’Assemblea Regionale Siciliana, on. Stefano Pellegrino.
“L’appello del Comitato #FullTimeSubito che accogliamo – continua il Parlamentare di Forza Italia – lancia un chiaro allarme: la Sicilia è fortemente penalizzata dall’accordo sulle politiche attive del lavoro, siglato a Roma lo scorso giugno. È il fanalino di coda e questo mortifica quanti e quante sperano in un miglioramento economico ed in una stabilità lavorativa”.
“Non è possibile apprendere – conclude Pellegrino – che sono soltanto 38 i lavoratori il cui contratto è stato convertito in ‘full-time’ e che non è prevista per il 2018 alcuna stabilizzazione per i precari. È necessario invertire al più presto il trend negativo e rivedere da subito i numeri al rialzo, perché in tali condizioni, non è possibile sperare in prospettive migliori”.