Il deputato all’Ars, on. Pippo Gennuso, interviene sul dibattito di questi giorni sull’abusivismo edilizio, con particolare riferimento alla questione siciliana che coinvolge migliaia di famiglie. “Non si possono abbattere indiscriminatamente 200 mila case in Sicilia, l’abusivismo non può diventare uno slogan della finta antimafia. Bisogna aspettare la prossima legislatura all’Ars – ha spiegato il deputato regionale – per regolamentare questo fenomeno con una legge che possa in qualche modo salvaguardare il cittadino, così come l’impatto ambientale. Ci sono leggi che non si possono toccare come la distanza dal mare, ma è anche vero che in provincia di Siracusa, e mi riferisco a Pachino, molte persone per avere un tetto sopra la loro testa, hanno deciso di acquistare dei terreni nelle zone di mare per viverci sia in estate che in inverno. Ci sono esempi inconfutabili come in contrada Granelli, alla Ciappa e a San Lorenzo in territorio di Noto. Ci sono tantissime famiglie che non avevano i soldi per potere edificare nei centri urbani delle città”. Pippo Gennuso ritiene inoltre minimo il rischio della stabilità degli edifici. “Chi si è costruito una casa per viverci – aggiunge il parlamentare – non credo che l’abbia edificata con la possibilità che possa crollare, ma con tutti quei requisiti che garantiscono sicurezza. Non stiamo parlando di case costruite 80 anni fa, ma abitazione sorte nell’ultimo ventennio. Ci sono anche i cosidetti abusivi per necessità, colpa anche di una burocrazia che continua a fare il bello e cattivo tempo. Tropo facile oggi per il ministro delle Infrastrutture Delrio – conclude Gennuso – sostenere che tutto ciò che è abusivo deve essere abbattuto. Dove ci sono le condizioni per sanare un’edificio, va fatto”.