Il sindaco Bonfanti: “La sua obiettività e ricerca del sapere, sia d’esempio per chi ha scelto questa professione”
La testimonianza è arrivata direttamente da Paolo Mieli: “Ritrovo con piacere Noto e la rivedo più bella, più accogliente, più vicina al mondo. Segno che si è lavorato bene per migliorarla, segno che chi lo ha fatto, ha veramente a cuore questo territorio”. Un plauso indiretto, da parte dell’ex direttore de La Stampa e del Corriere della Sera al sindaco di Noto Corrado Bonfanti. Il primo cittadino ha presenziato al seminario di formazione giornalistica organizzato da Seby Roccaro, presidente dell’Istituto Superiore di Giornalismo, che si è svolto alla Sala Gagliardi e che ha visto quale unico relatore il noto giornalista milanese, che dal 2009 è anche presidente di Rcs Libri. Mieli si è rivolto ai numerosi giornalisti presenti in sala illustrando “La figura del giornalista nei nuovi media”, parlando anche del suo ultimo libro “L’arma della memoria” donato poi ai presenti e allo stesso sindaco Bonfanti.
“Per noi è un onore aver avuto qui Paolo Mieli per ciò che rappresenta nel mondo del giornalismo nazionale – ha detto il sindaco Bonfanti –. E’ stato bello osservare la stima che molti netini, passeggiando insieme per Corso Vittorio Emanuele, hanno avuto per Mieli per la professionalità dimostrata negli anni, frutto di tanto lavoro, di approfondimento, di tanta voglia di conoscere e di curiosità, per quel senso di rispetto dimostrato verso chi ascolta e chi legge. Ringrazio i ragazzi del liceo Classico accompagnati dalla professoressa Fatale e dal professore Randazzo che hanno dedicato il loro giorno di riposo per assistere a questa giornata di formazione e informazione. Oggi non dobbiamo avere paura della tecnologia – ha aggiunto Bonfanti – anche se ritengo che la sensibilità e l’odore della carta stampata, rappresenti un elemento non superato perché oggi abbiamo ancora voglia di avere nelle mani un libro piuttosto che andare a sfogliarlo su E-book nel grande mondo del web: ritengo che sia giusto approcciarsi alla tecnologia ma non privilegiare la velocità dell’informazione all’approfondimento proprio come dimostrato da Paolo Mieli”.