Continua il progetto avviato dalla Polizia di Stato in collaborazione con Radio Giovani Stereo per una comunicazione più al passo coi tempi e vicina alle giovani generazioni. Grande riscontro ha avuto il progetto da parte dei radioascoltatori con oltre 5mila visualizzazioni nell’ultimo incontro. Nella giornata di ieri 25 MARZO, sulle frequenze di RGS 95.6 ed in replica in data odierna alle ore 12.00, Il Dirigente del Commissariato di PS Pachino, Dott. Paolo Arena, ha affrontato le problematiche legate al POTERE ESTORSIVO MAFIOSO. Tra le diverse attività illegali realizzate dal crimine organizzato l’estorsione è senz’altro quella che assume una rilevanza maggiore perché racchiude un intrinseco duplice significato: da un lato, evoca la necessità/capacità di offrire un bene prezioso che è la protezione; dall’altro, rende manifesta la forza di intimidazione cui sa giungere l’organizzazione su un dato territorio. Il sistema estorsivo è la modalità fondamentale a livello locale attraverso cui la mafia esercita la sua “signoria” interferendo sull’articolazione dei processi economici, sottraendo capitali e risorse alle forze produttive, condizionando lo sviluppo economico delle aree e regolando il controllo del territorio. La violenza o la minaccia devono essere dirette a coartare la volontà della vittima in modo che compia un atto di disposizione patrimoniale positivo (la donazione di una somma di danaro) o negativo (la remissione di un debito). Il potere di autodeterminazione della vittima non viene interamente annullato, ma è limitato in maniera considerevole: il soggetto passivo si trova nell’alternativa di fare conseguire all’autore del reato il vantaggio ingiusto o di subire il danno minacciato. In reati come l’estorsione, diventa fondamentale la partecipazione dell’associazione antiracket. Quando un commerciante riceve una richiesta estorsiva e non ha ancora maturato la decisione di denunciare, il confronto con l’associazione è di grande rilevanza poiché il responsabile, a sua volta, si confronterà subito con le Forze di Polizia al fine di concordare come sviluppare il rapporto con la vittima e per attivare un percorso investigativo. Inoltre nella fase processuale, se gli spazi del tribunale sono materialmente occupati dai familiari ed amici degli imputati con comportamenti spesso intimidatori ed arroganti, con l’associazione si riconquistano questi spazi, con l’evidente vantaggio di una situazione ambientale più favorevole ai testimoni dell’accusa. Fondamentale è anche la costituzione di parte civile dell’associazione, del comune, delle vittime: è un segnale di forza, trasmette l’immagine di solidi testimoni. Quanto alle garanzie per chi collabora con le istituzioni, è stato istituito presso il Ministero dell’Interno il Fondo antiracket per il ristoro dei danni subiti da chi denuncia e dunque per far ripartire l’attività imprenditoriale. E’ stata prevista la figura di un Commissario Antiracket a livello nazionale che presiede il Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura chiamato a vagliare le istanze presentate alla Prefettura per l’elargizione. I Requisiti essenziali richiesti sono che la vittima svolga un’attività imprenditoriale o comunque economica, abbia subito un danno come conseguenza dell’estorsione, e collabori con le Istituzioni per l’arresto degli estorsori. La redazione di RGS, al termine dell’incontro ha donato una targa ricordo al Dirigente del Commissariato quale segno di riconoscenza per il percorso di legalità avviato in questi mesi e che vedrà quasi certamente i suoi frutti in futuro.
“L’estorsione si può vincere con la volontà e la certezza di non essere soli: cedere alle pretese estorsive significa essere schiavi per sempre”.