Agenti della Polizia di Stato, in servizio al Commissariato di P.S. di Pachino, hanno denunciato H. S. ( classe 1984), nato a Recharcha (Tunisia),per il reato di coltivazione di “marijuana”. In particolare, nel pomeriggio di ieri, nel corso di un servizio specifico di prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti e/o psicotrope, gli Agenti rinvenivano nell’abitazione del suindicato cittadino tunisino, una pianta di marijuana.
Gli Agenti hanno, altresì, denunciato S. S. (classe 1995 ), residente a Pachino, per il reato di guida senza patente;G. S. ( classe 1969), di Pachino, ritenuto responsabile del reato di violazione colposa dei doveri della custodia di un veicolo sottoposto a sequestro amministrativo ed a lui affidato in custodia; A. L. ( classe 1980), domiciliato a Pachino, per aver violato le prescrizioni relative alla misura di prevenzione in atto nei suoi confronti.
PACHINO – LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UN UOMO ED UNA DONNA
Nella giornata di ieri,Agenti della Polizia di Stato, in servizio al Commissariato di P.S. di Pachino, hanno arrestato un uomo( classe 1972) ed una donna ( classe 1971), entrambi residenti a Pachino e già noti alle forze dell’ordine, per i reati di sequestro di persona, violenza privata, atti persecutori e maltrattamenti in famiglia.
In particolare, nel primo pomeriggio di ieri, l’arrestata convinceva la cognata ( che da qualche mese aveva lasciato il marito e si era rifugiata dai genitori con le figlie) ad andare a prendere un caffè insieme e successivamente, con uno stratagemma, riusciva a portarla in un terreno agricolo, allontanandosi poi con l’automobile e lasciandola lì dove, subito dopo, giungeva il marito che, minacciandola e trattenendola con la forza per circa due ore, cercava di convincerla a tornare a casa con lui.
La vittima, tramite cellulare, riusciva a chiedere aiuto al fratello che si rivolgeva alla
Polizia che riusciva a ritrovare la donna, salvandola.
Dopo le incombenze di rito, la donna è stata posta ai domiciliari mentre l’uomo è stato condotto nel carcere di Cavadonna.