Il legale Giuseppe Gambuzza ha depositato il ricorso, evidenziando mancanza di chiarezza e di coerenza nell’atto di legge che danneggerebbe gli agricoltori
Pachino, 13 marzo 2017
Il Piano di Gestione dei “Pantani della Sicilia Sud Orientale” è stato impugnato in Tribunale dal Consorzio Pomodoro di Pachino Igp. L’avvocato Giuseppe Gambuzza, consulente legale del Consorzio, ha impugnato davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, sezione staccata di Catania, il D.D.G. n. 3 del 13/01/2017, adottato dal dirigente Generale Rosaria Barresi e pubblicato sul sito dell’ A.R.T.A., con cui il Dirigente approvava in via definitiva il Piano di Gestione dei “Pantani della Sicilia Sud Orientale”. La decisione è stata presa in considerazione che l’area interessata dai nuovi vincoli del piano comprende l’area della riserva di Vendicari e coincide, in parte, con la zona di produzione della IGP Pomodoro di Pachino. L’avvocato Gambuzza ha messo in rilievo con il suo ricorso, una serie di mancanze e imprecisioni del D.D.G., che risulta dunque poco coerente con l’attuale sviluppo di quella porzione del territorio. In particolare le relazioni e le tabelle allegato al Decreto non sono rispondenti all’attuale natura dei luoghi poiché sono relative agli anni 2008-2009.
“Si evince una grande imprecisione, inoltre, – spiega Gambuzza- nello stilare i criteri con cui le opere di questa zona potranno essere realizzate e gestite: le serre, ad esempio, sono previste, ma vengono valutate fortemente impattanti sull’ambiente e da sottoporre a regolamentazione ma non vengono esplicitati i criteri che dovranno essere seguiti per tale regolamentazione; sono previste inoltre fasce di rispetto dai pantani e dei corridoi ecologici per mettere in comunicazione i pantani che vincolano l’intera area della IGP; ciò avviene in considerazione del numero elevato di pantani e dal fatto che il decreto estende le zone SIC e ZPS ai pantani minori, fino ad ieri non sottoposti a tutela”. Il decreto inoltre è stato redatto senza garantire il diritto di partecipazione del Consorzio come Ente esponenziale degli interessi economici dei produttori alla fase propedeutica alla individuazione dell’area da tutelare, violando in questo modo i principi sanciti dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 212 del 2014 che aveva visto il Consorzio di Tutela vittorioso contro la Regione nella causa relativa alla istituzione della riserva dei Pantani della Sicilia Sud Orientale, poi annullata dal TAR di Catania con la sentenza 1382 del 2015.
“La nostra azione di difesa nei confronti dell’agricoltura di qualità, di cui rappresentiamo un settore importante- spiega Sebastiano Fortunato, presidente del Consorzio– si è già manifestata con chiarezza due anni fa, ricevendo l’avallo della sentenza che revocava l’istituzione della riserva. Ritengo dunque di proseguire in maniera coerente con l’impugnazione di questo nuovo atto, che rende ancora più difficile il lavoro dei produttori: oltre a trovarsi a fronteggiare nuovi scenari poco chiari, dovrebbero affrontare maggiori difficoltà al credito rispetto a quelle attuali perché si ritroverebbero i terreni vincolati”.
Responsabile della Comunicazione
Santina Giannone