E’ da diversi mesi che i quotidiani nazionali e locali ipotizzano la creazione di una linea ad alta velocità anche in Sicilia dopo che sono state stanziate delle risorse per la “velocizzazione dell’attuale linea con un collegamento a doppio binario elettrificato che consenta di raggiungere la velocità di 200 km/h e i requisiti di interoperabilità dettati dall’Unione Europea”.
Ma prima dei treni veloci è necessario godere delle linee ferrate adatte. La situazione del trasporto ferroviario insulare, infatti, è quella di una regione che vive in una condizione di isolamento geografico e la difficoltà nell’assicurare mobilità alle persone e ai soggetti economici della regione. A fronte di 1.378,4 chilometri di rete ferrata, circa 1.200 sono ancora a singolo binario ed oltre 500 non elettrificati. La comunità siciliana subisce da anni una graduale ma costante riduzione del servizio ferroviario pubblico che viene attuata dall’azienda Ferrovie dello Stato mediante la riduzione di numerose corse dei treni a lunga percorrenza e delle navi traghetto operanti nello stretto di Messina. Le ferrovie siciliane, pur essendo ancora abbastanza estese sono generalmente di concezione e tracciato obsoleti e quindi inadeguate alle mutate esigenze economiche del territorio siciliano.
Prima di ogni altra cosa quindi è opportuno che il Ministero delle infrastrutture e trasporti attui iniziative concrete iniziando dalla ricognizione sullo stato dei lavori di ammodernamento delle infrastrutture e della rete ferroviaria siciliana. Si pensa poco al diritto alla mobilità da garantire alla comunità siciliana e solo lo Stato può garantire condizioni economiche e qualitative uniformi su tutto il territorio nazionale
On. Nino Minardo
Modica 22 gennaio 2020