L’On.le Giuseppe Gennuso (MPA) rimane a bocca aperta nel leggere l’artico pubblicato oggi dai giornali con il qual ex Presidente della Regione Salvatore Cuffaro invita il Governatore On.le Raffaele Lombardo a dimettersi.
Vorrei ricordare al Sen. Cuffaro che prima di dimettersi ha aspettato 7 lunghi anni, avendo pure la presunzione pur essendo già iscritto nel registro degli indagati di essere nuovamente candidato come è stato, alle elezioni del 2006, e interrompendo la legislatura drasticamente nel 2008 solamente dopo la sentenza di primo grado che lo condannava a 5 anni; quindi non credo proprio che possa dare consigli al Governatore Lombardo.
La posizione del Presidente Lombardo resta sospesa. E’ quello che emerge dagli atti depositati dalla Procura al Gip Luigi Barone nel quadro dell’inchiesta “Iblis”.
Ricordo ancora al Sen. Cuffaro che la sentenza della Cassazione che ha assolto l’On.le Mannino, suo compagno di partito, prevede che il reato di concorso esterno in associazione mafiosa sia basato su “prove certe e concretamente apprezzabili sul presunto sostegno politico – elettorale a Cosa Nostra”. Se la Procura avesse chiesto al Gip dei provvedimenti cautelari a carico dell’attuale governatore, sarebbero stati respinti proprio in ossequio alla “sentenza Mannino” della Cassazione.
L’On.le Gennuso punta l’indice contro quelli che definisce “scarti di indagine per destabilizzare la Sicilia, l’azione di riforma intrapresa dalla giunta regionale presieduta magistralmente dall’On.le Lombardo ha carattere di assoluta irreversibilità e proseguirà senza essere influenzata da minacce, pressioni e avvertimenti”.
Palermo, 19 Novembre 2010
On.le Giuseppe Gennuso