«Il segreto del successo? La capacità di coltivare relazioni umane. La persona per me é al centro di una visione etica della vita»
Magdi Allam incontra i giovani di Volalibro e li incalza:«Amate la libertà e la verità, sono due facce della stessa medaglia. E imparate ad amare voi stessi, recuperando i valori dell’identità personale e culturale».
Noto, 26 novembre- É un Magdi Allam inedito quello che ha fatto visita a Volalibro questa mattina. Partendo dalle sue posizioni personali più note sulla religione e sulla politica, il giornalista si è poi rivolto ai giovani con dei consigli sulla vita, proponendo anche una “sua” ricetta per la crisi:«Ciò che fa la differenza per avere successo è la capacità di avere rapporti con le persone più disparate, che rappresentano il valore aggiunto. Paradossalmente oggi ciò che è più difficile non è l’amore verso il prossimo, ma verso noi stessi. Abbiamo smarrito la nostra identità e la consapevolezza della nostra civiltà, diventando incapaci di amarci. É questa la missione dell’uomo moderno: recuperare la propria identità, imparando a rispettarsi e ad amarsi. Solo in questo modo si forma il senso di responsabilità che è fondamentale per affrontare la crisi in cui il mondo è sprofondato».
L’introduzione del sindaco Corrado Bonfanti ha stimolato i ragazzi a una lettura reale della crisi, fornendo gli strumenti per il suo superamento attraverso la partecipazione democratica di tutti. «Negli ultimi vent’anni il rispetto delle regole è venuto meno e chi ha trasgredito non è stato punito seriamente. Questo ha causato un indebolimento della democrazia. Occorre ripristinare le regole e con esso la partecipazione seria e impegnata nella società, occorre esprimere la propria voce con il voto. Non dovete essere preoccupati, ma attenti. Per dare un contributo Volalibro vuole essere una formazione continua svolta in un ambiente diverso da quello scolastico».
La presentazione del giornalista è avvenuto in due momenti: con il giornalista Andrea Lodato prima che ha elaborato insieme ai ragazzi partecipanti l’intervista da sottoporre al giornalista che ha abbandonato l’Islam per abbracciare il cristianesimo e con la scrittrice netina Mariagiovanna Mirano poi.
Magdi Allam ha affidato ai suoi ricordi d’infanzia la spiegazione di come un dialogo, anche tra due culture spesso contrapposte, sia possibile:«Ho studiato fin dall’età dei quattro anni in istituti italiani cattolici al Cairo e vivevo in ambienti in cui il dialogo era possibile. Sono così cresciuto con una visione etica della vita, che prevede che la persona sia messa al centro di ogni discorso. Ogni persona è uguale sul piano della dignità e della sacralità. Questo non vuol dire, però, l’accettazione acritica di ogni teoria. Occorre guardare in faccia la realtà con grande senso critico e senza rinunciare alla nostra libertà. Ho imparato che la verità e la libertà sono due facce della stessa medaglia. Fondamentale in questo processo è la figura del testimone, che deve essere solido dentro e credibile fuori, così noi rimaniamo affascinati da questa coerenza che si esprime nell’integralitá della sua testimonianza. Nel mio percorso di crescita ho conosciuto diversi testimoni di fede, tra cui dei religiosi che hanno donato la propria vita per testimoniare Cristo. Ma ho avuto anche mia madre, una straordinaria testimone di fede musulmana, che ha contribuito grandemente alla mia formazione. Ha lavorato per la vita per consentirmi di studiare in una scuola privata, con un livello di studio superiore a quello degli Egiziani in media all’epoca».
Il percorso individuale del giornalista è stato poi approfondito nel racconto delle sue vicende personali: dai dubbi sulla fede al battesimo nel 2008, dell’impegno professionale a quello politico. «Esistono dei valori che per me sono non negoziabili: dal rispetto delle regole, punto di incontro di diritti e doveri, alla salvaguardia della vita, fino ad arrivare alla centralità sociale della famiglia naturale. E’ arrivato un momento in cui ho sentito che non bastava più scrivere e incontrare persone per parlarne, ma dovevo scendere in campo. Da questa esigenza è nata la mia scelta di entrare in politica».
«Dobbiamo considerare- ha poi concluso Allam- oggettivamente la realtà di ogni religione attraverso la ragione e poi occorre saper guardare in faccia questa realtà attraverso la libertà che non deve mai essere inficiata da veti ideologici o pregiudizi. Fede e ragione, del resto, sono due aspetti della stessa medaglia».
All’incontro hanno preso parte, oltre a studenti provenienti dalla Sicilia Orientale, anche alcune classi di Milano e Lecco che stanno partecipando alla manifestazione.
Domani è previsto l’incontro con la docente di Letteratura italiana Sarah Zappulla Muscarà, che discuterà della storia della famiglia Pirandello alle 10, mentre nel pomeriggio il critico letterario Arnaldo Colasanti terrà una lectio magistralis sui Promessi Sposi.