Noto 23 novembre – 02 dicembre 2012
La Guardia di Finanza emoziona i bambini di Volalibro
“I giovani di oggi sono delle lavagne bianche: scriviamo insieme le parole più belle, quelle della legalità”
Riflessione su bioetica e vita, invece, al centro dell’intervento del vescovo di Noto Staglianò.
Noto, 28 novembre 2012- E’ stata una giornata da non dimenticare per i tanti ospiti che oggi Volalibro ha accolto, aggiungendo una carica di emozioni “forti” ai loro ricordi. Grazie alla collaborazione della Guardia di Finanza, rappresentata stamane dal Comandante Provinciale Giuseppe Cuzzocrea, dal Comandante del Centro Aviazione di Pratica di Mare Maurizio Muscarà e dal Tenente di Noto Diana Campanella, un elicottero Aw 139 ha sorvolato lo stadio comunale di contrada Zupparda “Palatucci” per un’azione dimostrativa di salvataggio.
I bambini sono rimasti colpiti ed entusiasti delle manovre dell’Aw 139, tra gli elicotteri attualmente più usati per azioni di contrasto alla criminalità oltre che per i salvataggi, dalla Guardia di Finanza.
“E’ la quarta volta che partecipiamo a Volalibro con delle nostre unità aeree. Crediamo che sia un modo per fare conoscere agli studenti le attività extratributarie della Guardia di Finanza– ha spiegato il Comandante Provinciale Giuseppe Cuzzocrea-. Spesso svolgiamo delle attività dove le scuole, le associazioni e i cittadini sono coinvolti in un colloquio diretto, come in questo caso. Riteniamo importantissimo questo aspetto, serve a sensibilizzare la cittadinanza. Del resto i giovani di oggi sono come delle lavagne bianche: tocca a noi scriverci sopra le parole più belle possibili. Certamente dobbiamo fare un lavoro comune con famiglia e scuola e queste manifestazioni sono importantissime. Io sono molto ottimista, abbiamo dei riscontri molto positivi”.
Dopo l’azione dimostrativa gli uomini della Guardia di Finanza hanno accolto i bambini sull’elicottero, rispondendo a tutte le loro domande e donando dei gadget in ricordo della memorabile giornata.
Ma la quinta giornata di Volalibro si è anche contraddistinta per la riflessione profonda con il convegno “La sfida della bioetica: libertà e limiti di fronte alle innovazioni medico-scientifiche” a cui sono intervenuti il vescovo di Noto Mons. Antonio Staglianò, don Stefano Modica e la professoressa Caterina Botti, con la coordinazione di Angelo Fortuna. “L’embrione è una persona e non si tocca”. Ha tuonato così il vescovo della diocesi di Noto, monsignor Antonio Staglianò.
“L’uomo non si tocca – ha affermato il vescovo – in qualsiasi condizione si trovi”. Ma attenzione: “La Chiesa – ha precisato monsignor Antonio Staglianò – quando pone limiti etici alla ricerca scientifica non crea ostacoli, al contrario chiede che questa ampli i propri orizzonti e, percorrendo vie nuove, rispettose della vita umana e della dignità dell’embrione, raggiunga le soluzioni più feconde, eticamente fondate”.
E i fatti, a detta del vescovo, parlano chiaro: “La recente scoperta di poter riportare le staminali adulte a uno stadio indifferenziato di cellule pluripotenti – ha spiegato – dà ragione al vincolo etico posto dalla Chiesa sul non utilizzo delle cellule staminali embrionali. Questo – ha affermato il vescovo – rappresenta un esempio di come il vincolo etico non blocchi la ricerca, tutt’altro”.
Soffermandosi poi sull’opposizione tra fede e ragione, su quella convinzione cioè per cui la fede crede e non sa, mentre la ragione sa e non crede, monsignor Antonio Staglianò, ha concluso: “E’ una sconcezza intellettuale pensare che la fede blocchi il ragionamento. Chi crede, infatti, ragiona ispirato dalla fede, mentre chi non crede potrebbe essere più dogmatico di un prete”.