Alle autorità giudiziarie il compito di verificare eventuali responsabilità penali. Dati aggiornati all’8 agosto
Censite 291 attività: 78 hanno omesso la dichiarazione delle presenze, 180 le hanno comunicate ma non sono in regola coi versamenti. Circa 60mila euro l’ammanco
Il Comune ha avviato il procedimento per l’irrogazione delle sanzioni alle strutture ricettive che operano sul territorio di Noto e che non sono in regola con il pagamento dell’imposta di soggiorno, con la doverosa e contestuale comunicazione alle autorità giudiziarie di verificare e accertare eventuali responsabilità penali.
I dati sono aggiornati all’8 agosto: sono 291 le attività censite dal software Stay Tour, di queste 78 non hanno dichiarato le presenze in struttura nel primo semestre 2018. Sono 180, invece, le strutture che hanno dichiarato le presenze ma che sono in ritardo coi pagamenti. Solo 33, infine, le strutture che hanno saldato tutte le rate fino a giugno 2018. L’ammanco totale, riferito al primo semestre 2018, nelle casse del Comune sfiorerebbe i 60mila euro.
«La campagna di lotta all’evasione – dichiara il sindaco Corrado Bonfanti – ingaggiata dalla mia amministrazione comunale si è avvalsa dell’utilizzo di efficienti ed efficaci sistemi telematici di controllo delle strutture che insistono sul territorio e sta cominciando a dare i suoi primi frutti. A metà 2018, infatti, siamo in grado di fornire i primi dati ufficiali e stilare l’elenco delle strutture virtuose, ma anche di chi, al 30 aprile di quest’anno, risulta ancora inadempiente all’onere della dichiarazione trimestrale dei dati o al versamento delle somme riscosse. È sconfortante constatare l’evasione di chi fruisce in modo consistente di servizi che potrebbero avere una spinta più energica da un gettito più aderente alle effettive presenze turistiche».
Dopo una prima fase di rodaggio, giunta ormai al secondo anno di applicazione dell’imposta istituita nel 2016, l’amministrazione comunale ha deciso di adottare e perseguire una linea dura nella lotta contro l’evasione e l’abusivismo, anche a tutela di chi invece con meticolosa precisione si attiene alle regole. Per questo motivo, dopo alcune settimane di accertamenti e incrocio dati, sono pronte le diffide da inviare alle strutture ricettive non in regola.
«Stiamo applicando il comma 2 dell’articolo 9 del regolamento comunale sull’imposta di soggiorno – aggiunge l’assessore al Turismo Giusi Solerte – ai sensi del D. Lgs. 472/1997. E ne i casi di maggiore gravità e recidiva, potremmo anche arrivare a chiedere la sospensione dell’attività oltre ad informare le autorità giudiziarie per verificare e accertare eventuali responsabilità penali che riguardano l’appropriazione e l’omesso versamento dell’imposta, dato che sarebbe ipotizzabile il reato di appropriazione indebita o peculato».
È ripetitivo ricordare che il gettito della tassa di soggiorno può essere reimpiegato nella promozione e valorizzazione del territorio, nel migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi offerti ai visitatori sempre più numerosi che scelgono Noto come meta delle loro vacanze. La proporzionale crescita nella riscossione dell’imposta, speculare all’aumento dei pernottamenti turistici registrati avrebbe come inevitabile effetto la disponibilità di maggiori risorse finanziare e maggiori investimenti in infrastrutture e servizi turistici.
«L’assordante richiesta di trasparenza, legalità ed efficienza – conclude il sindaco Corrado Bonfanti – deve concretizzarsi in serio e concreto impegno civico e doveroso rispetto delle regole per il bene della nostra città».