10 giu 2010, ore 10.00 circa, in noto (sr), militari della locale stazione carabinieri traevano in arresto, in ottemperanza all’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dal tribunale di siracusa, tarantello maria, nata a noto (sr) il 7 ott 1972, ivi residente in via g. salvemini n.25, nota ai carabinieri per reati inerenti la normativa sugli stupefacenti, dovendo la stessa espiare pena di anni tre, mesi dieci e giorni ventisei di reclusione, per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente, reati commessi nell’anno 2002. Il giorno successivo 11 giugno 2010 i carabinieri del nucleo operativo di noto coordinati dal Maresciallo Aiutante Giovanni Gintoli traevano in arresto “in ottemperanza all’ordine di esecuzione per la carcerazione” emesso dal tribunale di siracusa tarantello giovanni nato a noto (sr) il 22 lug 1975, ivi residente in via sonnino, in atto al regime degli arresti domiciliari , positivo noto ai CC per i reati inerenti la normativa sugli stupefacenti e contro il patrimonio, e caruso giuseppe nato a noto il 15 ott 1970, ivi residente in via salandra, celibe, impiegato, noto ai CC per i reati inerenti la normativa sugli stupefacenti, dovendo gli stessi espiare pena, il primo anni nove, mesi sei e giorni sei di reclusione mentre il secondo anni tre mesi otto e giorni ventisette di reclusione, per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente, per reati commessi nell’anno 2002.
Tutti e tre gli arrestati tornano in carcere per il compimento dell’iter giudiziario del processo EXTRALARGE nato da un’operazione del nucleo operativo dei carabinieri di Noto che portò nel dicembre 2003 all’arresto di 35 persone per associazione finalizzata allo spaccio di droga in avola, noto, ispica e pachino individuando la fornitura dello stupefacente in pregiudicati calabresi. Il gruppo arrestato all’epoca era capeggiato dai fratelli RUSCICA.
Gli arresti odierni sono stati effettuati nell’ambito di un servizio coordinato del territorio disposto dal comando provinciale di siracusa cui hanno partecipato una ventina di militari nell’ambito della compagnia di noto e che ha portato anche alla denucia di 9 persone ed all’identificazione di un tossicodipendente tra noto, avola pachino e rosolini:
N.2 GUIDA IN STATO DI EBREZZA ALCOLICA
N.1 DETENZIONE ILLEGALE CARTUCCE
N.2 GUIDA SENZA PATENTE
N.1 ATTIVITA’ ILLECITA VENATORIA
N.1 SCIPPO , PERCOSSE E FAVOREGGIAMENTO PERSONALE
N.1 COSTRUZIONE ABUSIVA
N.1 INTRODUZIONE ED ABBANDONO NEL FONDO ALTRUI PER PASCOLO ABUSIVO
Al termine dell’operazione i controlli sono tuttavia continuati e nella notte alle ore 04.00 circa, in avola (sr), i militari del dipendente nucleo operativo e radiomobile, capeggiati e coordinati dal Comandante Maresciallo Aiutante Gintoli Giovanni traevano in arresto, in flagranza reato, per “fabbricazione e detenzione di armi e munizioni nonche’ prodotti esplodenti” fiasche’ salvatore, nato ad adrano (ct) il 31 ott 1959, residente a noto (sr) in via zaniboni n. 3, già noto ai carabinieri per reati contro il patrimonio e gia’ colpito da foglio di via obbligatorio dal comune di pescara.
I militari operanti, lo individuavano durante un posto di controllo e procedevano alla perquisizione dell’autovettura toyota paseo targata ba 974 sj di proprieta’ e condotta dal citato fiasche’, rinvenendo all’interno due buste contenenti 73 cartucce di vario calibro per pistola.
Immeidatamente i militari informavano gli uomini dell’aliquota operativa, l’organo investigativo della compagnia di noto e successivamente la perquisizione veniva estesa all’abitazione del predetto, ove venivano rinvenute armi originariamente a salve e successivamente modificate, numerosi proiettili di vario calibro per pistola, silenziatore artigianale, strumenti vari per caricare le cartucce e materiale vario per punzonare armi, modificare e/o fabbricare armi.
L’arresto è significativo riferisce il Capitano Massimo Corradetti, cte della compagnia di noto poiché consente di interrompere l’attività illecita ed occulta di costruzione e modifica di armi posta in essere dal Fiaschè. Egli da quanto appurato nell’operazione è un fine artigiano capace di trasformare un semplice tubo di ferro in canna per pistole e fucili. Ora sono in corso indagini approfondite per verificare a chi erano dirette le prestazioni dell’armaiolo illegale e i carabinieri contano di porre un freno alla vendita di armi clandestine in avola e noto.