(11/2/2016)
Carissimi,
l’aurora è musica e la musica è vita abitabile “insieme”.
l’aurora è musica e la musica è vita abitabile “insieme”.
La storia è conosciuta. La drammatizziamo di anno in anno. Come a Natale rappresentiamo al vivo il presepe, così anche per il dramma della pasqua di Gesù. In effetti, però, ogni rappresentazione rischia di nascondere (più che rivelare) la verità cruda della realtà e di questa storia. E’ come se proprio attraverso la rappresentazione artistica trasfigurassimo – in bellezza sublime-, la brutalità e l’oscuro che il dramma pur presenta. L’estetizzazione del cristianesimo nelle società dell’Occidente opulento, di anno in anno, affina il suo linguaggio e riduce tutto a scena. Stiano accorti i credenti, inoltrati per questa via alla totale irrilevanza culturale della fede cristiana. Qual è, infatti, il rapporto tra gli episodi salienti della Pasqua di Gesù (la flagellazione, la condanna a morte, la crocifissione e la morte e, ovviamente anche la risurrezione) e i fatti della vita quotidiana e dell’esistenza martoriata di tanta gente che soffre la fame, che scappa dalla violenza e dalla guerra, vilipesa nei propri diritti umani, che naufraga da barconi precari e si perde nell’oceano nel mare. Tutto diventa scena, una notizia televisiva o dei rotocalchi che emoziona per un momento, toccante certo, ma passeggero. Poi è finito, si passa ad altro, verso nuove notizie, nella dimenticanza e nell’oblio di ciò che è stato. Anche la storia di Gesù – una bellissima notizia-, è conosciuta e perciò non “fa più storia”, perché travolta dallo stesso oblio. La sua rappresentazione non tocca più la carne dei giorni degli umani nelle società liquide e goderecce, dove anche il “crocifisso” è ritenuto un accessorio del look delle mode e – se simbolo sacro-, qualcosa da togliere, da eliminare dalle scuole e dai luoghi pubblici, in nome di una malintesa laicità o di una libertà svuotata da ogni valore, di un libertismo ubriaco di sé. Quaresima è cammino per convertirsi alla verità…da dove dovremmo cominciare, se non “dalla testa”? Buona strada. Affettuosamente +donTonino