Nell’ambito dei progetti di legalità che la Questura di Siracusa ha promosso in tutte le scuole della provincia aretusea, nella giornata di ieri, il Dirigente del Commissariato di P.S. di Noto, Paolo Arena, ha dato inizio ad una serie di incontri, che si terranno nelle scuole di Noto, dal tema “Giovani a Confronto”, ed ha tenuto una conferenza con gli studenti delle classi II dell’Istituto Superiore M.Raeli, alla presenza del dirigente scolastico Prof. Veneziano e dei docenti. L’incontro ha riguardato il tema: ESTREMO….le sfide dei giovani”. Questa generazione di giovani , in particolare, è al centro di problematiche che richiedono sostegno e risposte da parte delle istituzioni educative e delle forze di Polizia. Anzitutto il flagello della droga. Le sostanze stupefacenti sono diventate una piaga sociale che mette a repentaglio la salute e la vita di ragazzi. In testa c’è la Cannabis, a seguire la marijuana, la cocaina, e le nuove droghe in circolazione la Spice e le NPS, ovvero le nuove sostanze psicoattive i cui effetti sulla salute non sono ancora ben noti e quindi più pericolosi. Nella maggioranza dei casi la droga viene vista dall’assuntore come una via di uscita da una situazione difficile, anche se tanti iniziano ad assumerla per moda e poi si trovano intrappolati. Chi viene trovato in possesso di stupefacente per uso personale, subisce la contestazione amministrativa, la segnalazione al Prefetto e la sospensione o il divieto di possedere documenti come il passaporto, il porto d’armi, oltre alle ostatività legate alla possibilità di partecipare a concorsi pubblici. Ad oltre il 50% di adolescenti è capitato di bere alcolici e di ubriacarsi per poi mettersi al volante di autovetture provocando serio pericolo all’incolumità propria ed altrui. La guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti è un grave reato che comporta ritiro della patente di guida. I giovani, spesso, ricorrono alle sostanze alcoliche e stupefacenti per sperimentare sensazioni di piacere eliminando inibizioni, e barriere psicologiche. Purtroppo oggi, accade sempre più spesso, che il gusto dell’Estremo cattura i giovani: i selfie estremi, le sfide al limite della sopportazione fisica, le corse folli nel cuore della notte in autostrada o in una ferrovia. Per buona parte degli adolescenti, la vera vita è quella in rete. Nel mondo digitale, la sfida li fa sentire dentro una grande famiglia ove ognuno condivide le attività più estreme. I teenager, finiscono per cercare nel web quell’attestato di stima, quell’approvazione che non trovano in famiglia. Vivono costantemente collegati al cellulare, a casa , in classe, durante lo sport, sono sempre a chattare anche di notte.Ecco che a spingere i ragazzi a compiere gesti estremi sono i cattivi modelli comportamentali che circolano nel web e nei social ed i LIKE (mi piace) di commento. Più l’azione è pericolosa, più apprezzamenti arrivano. Il mondo dei social amplifica e rilancia la sfida perché il giudizio si allarga in modo virtuale.
La soluzione per evitare derive estreme è quella di tenere sempre aperto un canale di comunicazione, affidarsi al dialogo ed al confronto. I giovani devono porsi in una condizione critica, provare a filtrare ed a chiedersi il perché di tante cose, aver capacità di discernimento, chiedersi se un fatto sia un esempio positivo o corrisponda al vero, a pensare a 360 gradi e non più in modo unilaterale.
Gli adulti devono aprire una breccia in questo isolamento: non giudicare, non etichettare perché il rischio è quello di amplificare la percezione di non essere compresi. In ultimo si è parlato di bullismo al maschile e al femminile, dei danni esistenziali arrecati alle vittime, specie per quel che attiene al fenomeno del cyberbullismo che mette nella piazza mediatica la vita privata delle persone portandole a gesti estremi. E’ stata suggerita agli studenti l’APP youpol della Polizia di Stato per segnalare casi di bullismo, ricordando che i responsabili degli atti di bullismo possono essere sottoposti all’Ammonimento del Questore. Sono stati mostrati alcuni video ai giovani riguardanti la confessione di ragazzi entrati nel vortice della droga e poi fortunatamente usciti ed in ultimo il cortometraggio sul cyberbullismo girato quest’anno dal Comm.to PS di Noto dal titolo LUCE, una storia che poteva avere un finale estremo e tragico non verificatosi grazie all’azione correttiva ed educativa delle forze di Polizia. “Le parole possono avere la forza di cambiare il corso degli eventi e salvare una vita”- ha concluso il Dirigente del Commissariato.
Oggi gli Agenti dell’Ufficio per la Comunicazione della Questura di Siracusa, nell’ambito dei suindicati progetti di legalità, chiuderanno una serie di tre incontri con l’istituto Corbino di Augustae visiteranno il plesso intitolato a Francesca Morvillo, sito in Via Copernico, Contrada Compolato.