La Compagnia teatrale “Centro Incontro Anziani” del Comune di Noto, dopo la prima esperienza acquisita con la commedia “A famigghia difittusa” che è stata replicata per ben tre volte nel corso dell’anno 2011, riscuotendo un ottimo successo e largo consenso di pubblico, ha preparato per l’anno 2012, un’altra opera teatrale brillante sempre dello stesso autore, Calogero Maurici.
Venerdì 13 e sabato 14 gennaio, alle ore 21,00, la Compagnia porterà in scena al Teatro Vittorio Emanuele di Noto la commedia “Ora ca a mamma muriu cu so teni u papà?”.
Come per la prima, anche in questa commedia l’argomento trattato ha uno scopo sociale ben preciso; se nella “A famigghia difittusa” si affrontava la problematica, appunto, dei difetti degli uomini, affermando che in linea di massima, tutti (di difetti) ne abbiamo, e quindi all’occhio di Dio siamo tutti uguali, in questa nuova opera, invece l’argomento, tratta un problema sociale che tanti autori, teatrali e non, hanno preso in considerazione, e cioè la solitudine e il vuoto che arriva inesorabilmente, quando in una coppia di una certa età, uno dei due coniugi viene a mancare.
Argomento scottante che le persone della terza età vivono con trepidazione, perché, quando si resta soli, nasce spontanea la domanda, titolo della commedia: “Ora ca a mamma muriu cu so teni u papà”? I figli? Sarà lasciato solo ed abbandonato? Ancora, ipotesi ancora peggiore, sarà rinchiuso in una struttura per “vecchi”?
Il grande dilemma Esiste ed è profondo. A volte evolve in incomprensioni e genera litigi fra i figli e, comunque fra i parenti più prossimi.
In particolare i figli, presi dai propri impegni, dalle proprie preoccupazioni, dai vari interessi che quella determinata situazione presenta, spesso diventano insensibili e non comprendono appieno il dramma che l’anziano solo vive. Per cui il genitore, vedovo, viene vissuto solo ed esclusivamente come un peso per la propria vita. Ma non solo, spesso come detto, quando si antepongono gli interessi economici ai sentimenti, scaturiscono litigi e, a volte, pesanti accuse di ogni genere anche fra fratelli e sorelle.
In questa commedia, ovviamente, la problematica viene trattata con ironia e in maniera brillante, tutto viene “buttato sul ridere”, ma l’argomento resta però scottante e serio.
L’augurio è che sempre , quando uno dei coniugi viene a mancare, l’altro possa trovare nei propri figli e nei propri cari, la comprensione, l’amore, l’affettuosità, la compagnia che aveva dal proprio coniuge. Ciò, alla fine, niente altro è che “le coccole” che Santino, il protagonista della nostra commedia, cerca insistentemente durante tutta la messa in scena.
La Compagnia, diretta dal regista Franco Perricone e dall’aiuto regista, Greco Armando, ha cominciato l’attività l’anno scorso, con il preciso scopo di fare sì teatro dilettantistico, ma principalmente di essere strumento socializzante degli anziani. E’ così che i 10 elementi dello scorso anno, oggi sono raddoppiati e sono tutti bravi e volenterosi.
E’ sempre viva, in tutti quelli che hanno iniziato questa esperienza, l’idea di continuare a fare teatro e presentare altri lavori, sempre con il preciso scopo di dare un messaggio sociale e di vita con la viva speranza di trovare nel pubblico e nelle autorità competenti il giusto riconoscimento per l’impegno profuso.
Il Regista Il Dirigente del Settore
Dott. F. Perricone Dott. S.G. Serravalle