Noto 20 Agosto 2013 – Si è svolto ieri sera presso il cortile interno dei locali del C.U.M.O di Noto il Convegno di Studio “11 Gennaio 1693”, vigilia e dopo terremoto nella narrativa e storia. Curato e coordinato dal rosolinese Giuseppe Ricchi, il Convegno inserito nella programmazione dell’Estate Netina e promosso dall’Associazione Netini di Roma e dell’Associazione Avolesi nel Mondo, ha richiamato una numerosa platea proveniente pure dai Comuni limitrofi. E’ stato il Sindaco di Noto Dott. Corrado Bonfanti ad aprire i lavori con un discorso che ha confermato gli sforzi della Città barocca per la promozione del territorio e la necessità di attivare sinergie tra i comuni del Vallo per ridare lustro e voce ad una Sicilia sud-orientale così ricca di cultura e storia.
Illustrissimi i relatori del Convegno: il Dott. Michele Tarantino, avolese, Presidente Aggiunto della Corte di Cassazione; il Dott. Gaetano Failla, già sindaco di Carlentini, Presidente ultraventennale dell’Archeoclub; il Prof. Sebastiano Marino, vizzinese, ricercatore e studioso di storia della Sicilia.
A distanza di oltre 300 anni ritorniamo a discutere di un avvenimento storico di eccezionale importanza per la storia dell’Isola e del Val di Noto in particolare, afferma Ricchi, oltre la mostra itinerante del 1993, poche sono state le manifestazioni che hanno ricordato il sisma. Questo non fa onore a questo “becco” della Sicilia perché il terremoto dell’11 gennaio 1693 cambiò in maniera irreversibile il corso della storia e diede al Vallo un altro volto: un volto architettonico – urbanistico omogeneo ed unico, qual è il “Barocco Siciliano”, invidiatoci da tutto il mondo.
In questo Convegno per la prima volta è stato ricordato quel momento nella duplice riflessione: narrativa e storia. In Abeille, Avola antica, racconto di Michele Tarantino, l’illustrissimo relatore ci ha fatto rivivere il paesaggio umano di Abola alla vigilia del terremoto.
Ne Il destino di una sola notte di Gaetano Failla, riscopriamo il racconto passionale di una umanità dolente all’indomani del terremoto.
E’ stato il chiarissimo Prof. Sebastiano Marino a concludere i lavori con un intervento appassionato e dettagliato sulla figura eroica di Giuseppe Lanza, il Camastra, eroe barocco, protagonista assoluto nella ricostruzione del Val di Noto.
La serata è stata accompagnata da letture sceniche curate dall’attrice Donatella Liotta e dalla studentessa Giusy Mangiaruga e da momenti musicali interpretati da Corrado Neri.