“Il recente accordo bilaterale sottoscritto tra Unione Europea e Cina per proteggere da imitazioni e usurpazioni 100 indicazioni geografiche europee (IG) in Cina e 100 IG cinesi nell’UE se da un lato rappresenta un traguardo storico in quanto dovrebbe determinare vantaggi commerciali reciproci e una domanda di prodotti di elevata qualità da entrambe le parti dall’altro va segnalato come ancora una volta vengono penalizzati oltremodo i prodotti del Mezzogiorno e della Sicilia”. A sottolinearlo il deputato regionale Pippo Gennuso che punta decisamente il dito contro gli euro parlamentari isolani e l’operato dell’Assessorato regionale all’Agricoltura. “L’accordo costituisce un esempio concreto della incapacità politico – amministrativa dei nostri massimi rappresentanti europei. Non è possibile che tanti prodotti agricoli della nostra terra, come ad esempio il famoso pomodoro di Pachino Igp, vengano sistematicamente penalizzati. Sono pienamente solidale con i nostri produttori locali e condivido in pieno l’allarme lanciato dal presidente del consorzio di tutela Igp Pomodoro di Pachino, Salvo Lentinello, quando afferma che l’intero comparto ortofrutticolo siciliano già danneggiato dal trattato Ue – Marocco, si trova adesso a fare fronte ad un’altra grave penalizzazione”. Nella situazione attuale il comparto agricolo isolano si trova ad operare in una situazione difficile aggravata in questi ultimi anni da una crisi economica palpabile in tutti i settori. “Mi chiedo – prosegue Gennuso – se i nostri euro rappresentanti isolani e soprattutto il nostro attuale Assessore all’Agricoltura abbiamo la forza e il coraggio di rompere con il passato e di proporre azioni concrete ed energiche a difesa dei nostri produttori i quali perennemente vengono sistematicamente penalizzati da norme, leggi e strategie politiche che non li tengono nella giusta e dovuta considerazione. E’ tempo – conclude il parlamentare regionale – che si facciano delle scelte precise e fondamentali a difesa dei nostri prodotti e dei nostri produttori e proiettarli sempre più sia verso un livello elevato di competitività che assicuri loro il mantenimento e l’ampliamento dei mercati già conquistati. In altre parole, l’agricoltura isolana deve essere competitiva dal punto di vista del mercato in quanto attività economica che punta al rilancio del suo territorio”.