Il presidente Steni Di Piazza:“Per salvare la Sicilia occorre cominciare dalla formazione. Solo così può avvenire il cambiamento culturale necessario per superare il modello economico che ci ha condotto al disastro”
Un nuovo mercato che riconcili sviluppo e bene comune:
nasce l’Associazione “Laboratorio di Economia Civile Eremo Avola Antica”
Dopo il Laboratorio svoltosi a fine gennaio con la partecipazione degli economisti Luigino Bruni, Stefano Zamagni e Leonardo Becchetti, si costituisce formalmente il gruppo.
Tra le prime iniziative una Summer School per dirigenti d’impresa e amministratori.
Dalle macerie del vecchio modello economico e finanziario deve sorgere una nuova idea di mercato, che possa riconciliare economia e democrazia, profitto e gratuità, sviluppo e bene comune.
Questa l’ambiziosa mission attorno a cui è nata l’Associazione “Laboratorio di Economia Civile Eremo Avola Antica”, costituita formalmente durante la prima assemblea del gruppo sabato 17 marzo, ma già di fatto attiva da fine gennaio con l’organizzazione di due giornate di lavoro.
Un’idea coagulata grazie alla passione di Steni Di Piazza, direttore della filiale siciliana di Banca Etica, e alimentata dal sostegno di economisti come Luigino Bruni, Stefano Zamagni e Leonardo Becchetti, che avevano sollevato la necessità di una rimodulazione del mondo economico e dei suoi meccanismi:«L’economia civile propone un umanesimo a più dimensioni nel quale il mercato non è combattuto o controllato, ma è visto come un luogo al pari degli altri, come un momento della sfera pubblica che, se concepito e vissuto come luogo aperto ai principi di reciprocità e di gratuità, può costruire la città».
La sfida è stata accolta da oltre duecento partecipanti al Laboratorio di fine gennaio, che hanno chiesto formalmente di dare vita ad un’associazione che perseguisse gli scopi e i metodi dell’economia civile con iniziative concrete.
Il nuovo welfare a cui l’Associazione “Laboratorio di Economia Civile Eremo Avola Antica” si ispira è quello che emerge dallo spaccato civile per recuperare ciò che l’ultimo secolo ha lasciato per strada. Tra le linee guida delle prime iniziative la rivalutazione dei Beni Comuni con lo studio di una proposta di legge apposita che sarà prossimamente presentata all’Ars.
«Non ci sono solamente i beni privati e i beni pubblici; ci sono anche i beni comuni di cui si avverte un crescente bisogno- afferma Steni Di Piazza, eletto all’unanimità dall’assemblea presidente della nuova Associazione-. Ecco perché accanto al principio di redistribuzione, centro tematico del programma di ricerca dell’economia politica, bisogna dare spazio al principio di reciprocità. In parole concrete significa anche che lo Stato, secondo la nuova visione del welfare, non deve essere assistenzialista, ma deve creare le condizioni perché i più deboli diventino anche essi attori protagonisti della propria condizione».
Oltre allo studio di una proposta di legge orientata sui Beni Comuni, l’Associazione ha già in cantiere altri ambiziosi progetti: tra i primi l’organizzazione di una Summer School per dirigenti d’impresa a cui parteciperanno come docenti anche Luigino Bruni e Stefano Zamagni,che si svolgerà a settembre; allo studio anche un Laboratorio di Buone Prassi dedicato, invece, agli amministratori locali.
«La povertà più grande delle istituzioni e della politica siciliana, ancora oggi- si rammarica il presidente Di Piazza-, è quella relativa alle idee ed alla conoscenza. Esistono numerose best practies già sperimentate con successo nella gestione dei servizi e delle attività amministrative che, se condivise, potrebbe rivoluzionare quest’isola». Numerosi poi gli eventi che si terranno dal prossimo mese per la creazione di gruppi tematici di lavoro, oltre che per l’interlocuzione con brillanti nomi dell’economia regionale e nazionale.
La scelta del luogo sede ufficiale dell’associazione, del resto, non è un caso:« La Sicilia è stata molto spesso terra di rassegnazione, ma anche di rivoluzioni. Partiamo da qui perché ritroviamo in questa scelta un valore amplificato per una risalita dei valori dal Sud al Nord. L’Eremo Madonna delle Grazie, inoltre, è stato scelto perché è un posto affascinante adeguato ad ospitare eventi di economia civile grazie alla sua storia secolare di ex convento rupestre, ed è gestito da una cooperativa di Siracusa, la Bioturismo, che è anche una impresa tutta al femminile, finanziata da Banca Etica, che già applica i principi dell’economia civile».
L’Associazione, per operare in maniera spedita, si è dotata di un direttivo che svolgerà le mansioni organizzative, affiancato dall’assemblea che conta già una cinquantina di aderenti provenienti dalle nove province siciliane e non solo. Insieme al palermitanoSteni Di Piazza, presidente, lavoreranno verso i principi del nuovo welfare di economia civile Rita Sipala, siracusana presidente della cooperativa Bioturismo che gestisce l’Eremo, l’avvocato Daniela Rocco, il Maresciallo della Marina Militare Antonello Ferrarae la giornalista Santina Giannone,che si occuperà delle relazioni pubbliche e con la stampa. Il coordinamento delle Summer School, invece, saranno affidate alla docente di Economia Olivella Rizza.
«Vogliamo che l’associazione- spiega il presidente Di Piazza- sia una vera e propria fucina di idee ed iniziative e per farlo abbiamo bisogno del contributo di tutti. Invitiamo le energie positive e propositive del nostro territorio a partecipare al prossimo meeting, che si terrà sabato 12 maggio ad Avola Antica».