Nei prossimi giorni si concluderà la campagna d’indagine sullo stato di salute degli edifici scolastici, che ha assunto una particolare rilevanza in questi giorni alla luce dei tragici avvenimenti dell’Italia centrale, dove il terremoto ha causato il crollo di una scuola inaugurata nel 2012 dopo lavori di adeguamento antisismico.
L’indagine conoscitiva, cofinanziata per metà dal Ministero della Pubblica istruzione e per il resto dal Comune di Modica, ha interessato 13 edifici scolastici. “Per oltre due mesi e mezzo – spiega l’ingegner Roberto Fazio, responsabile della campagna per conto dell’Amministrazione comunale – sono state effettuate varie indagini di tipo classico, come analisi pacometriche (che permettono di rilevare la presenza, la direzione e il diametro dell’armatura di ferro all’interno di elementi in calcestruzzo armato, n.d.r.), carotaggi, prove di carico, prove di carbonatazione, prove ultrasoniche. Grazie alla disponibilità dell’Amministrazione, abbiamo effettuato anche un tipo di indagine innovativa. Si tratta di un’analisi diffrattometrica in loco mediante DifRob®, un robot mobile che esamina ai raggi “X” lo stato di salute degli edifici. Il macchinario si avvale di una tecnologia che non richiede il trasporto del campione in laboratorio e fornisce informazioni sullo stato di alterazione e di degrado dei materiali”.
A effettuare le analisi nelle scuole modicane è stato il professor Giovanni Berti, già docente nell’Università di Pisa e “padre” del DifRob®, che ha ottenuto premi e brevetti internazionale per la sua invenzione. L’illustre ricercatore pisano è stato coadiuvato da Francesco De Marco di XRD-Tools; l’indagine è stata basata sulla pregressa collaborazione con i Laboratori Betontest, azienda ispicese, nota per avere avviato metodi diagnostici per la redazione del “Fascicolo del Fabbricato”.
Berti, intervenuto lo scorso 21 luglio a un convegno del Dipartimento dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e della Sopraintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Ragusa sulla “Diagnostica reticolare non distruttiva, con utilizzo della tecnologia DifRob®”, ha spiegato che la sua “creatura” si è evoluta nel tempo raggiungendo dimensioni compatte che la rendono trasportabile. Questa caratteristica consente di eseguire le diagnosi senza dover prelevare campioni di materiale dal cantiere e trasportarle in laboratorio, ma effettuando l’analisi direttamente sul posto, con maggiore precisione di risultati e tempi di attesa inferiori. Il macchinario si adatta a qualunque geometria, grazie a un sistema cingolato e a un’esclusiva movimentazione robotica, realizzata da Silvano Aldrighetti.
“Stiamo già elaborando i risultati – spiega Fazio – per i report e le relazioni tecniche sullo stato di salute delle strutture. Qualcosa già si è vista. Il nostro patrimonio edilizio scolastico è molto vario. Abbiamo riscontrato tipologie strutturali diverse, di epoca diversa, costruiti con materiali dalle caratteristiche diverse. In alcuni casi abbiamo osservato ottimi risultati. Le strutture si sono rivelate sufficientemente rigide e resistenti. In altri casi, invece, abbiamo riscontrato problematiche che non erano visibili e non erano state evidenziate da precedenti accertamenti. Vuoi per ragioni esecutive, vuoi per ragioni di natura progettuale, abbiamo visto che ci sono dei problemi. Entro la fine di ottobre i risultati verranno messi a disposizione dell’Amministrazione comunale che potrà operare con responsabilità e celerità”. “I tragici fatti di questi giorni – ha concluso Fazio – dimostrano l’importanza della prevenzione.
Corrado Monaca, responsabile della sperimentazione dei laboratori Betontest, ha ribadito che occorre una “Cartella clinica” per prevenire e monitorare in maniera continua e sistematica la sicurezza, delle infrastrutture strategiche e gli edifici esistenti per gestire le caratteristiche sismiche della Sicilia e in particolare dell’area delle province di Ragusa e Siracusa.