Ottobre è il “mese missionario” e subito il pensiero corre a quanti hanno abbandonato tutto per servire i poveri e annunciare il Vangelo in ogni parte della terra. Certo, prendendo man mano consapevolezza che anche noi siamo terra di missione, non perché il Vangelo non è arrivato ma perché si vive un cristianesimo stanco e rituale. Per questo è diventato un dono grande per la città di Modica e per la diocesi di Noto la presenza, dallo scorso marzo, di una comunità missionaria intercongregazionale, cioè di missionari provenienti dalla decisione del coordinamento di tutte le congregazioni missionarie di Italia di avviare nel Sud una comunità di missionari perché, dopo essere andati nel mondo, ora ci aiutino ad accogliere il mondo che viene da noi attraverso le migrazioni di migliaia di persone che incessantemente raggiungono le nostre coste nella speranza di fuggire da fame, guerre, persecuzioni. Nella comunità ci sono padre Gianni Treglia, dei missionari della Consolata, che è stato per tanti anni in Tanzania e testimonia la bellezza dell’Africa e della sua ospitalità e padre Vittorio Bonfanti, dei Padri bianchi di Nostra Signora d’Africa, per tanti anni in Mali testimone di una pacifica convivenza con i musulmani in un paese in cui sono la maggioranza e grande conoscitore della sapienza bambara. E poi suor Rachele Soria, argentina delle missionarie della Consolata, per anni in Kenya accanto ai tanti ragazzi che vanno a finire in prigioni disumane solo per fame, e suor Giovanna Minardi, originaria di Giarratana, missionaria del Pime, per ventun’anni a Hong Kong e per quattro anni in Cina. Saranno loro ad animare la veglia missionaria che si terrà sabato 22 ottobre alle ore 21 nella chiesa di Sant’Elena di Modica, nella vigilia della novantesima giornata missionaria mondiale. E poi Modica ha i suoi missionari: ci sono stati i cappuccini padre Zaccaria e Mons. Scarso, e c’è la missionaria laica Concetta Petriliggieri per più di quarant’anni in Congo, dentro esperienze di frontiera animate da fede e passione evangelica. Come diceva don Tonino Bello, i missionari ci imparentano con il mondo. Diventa allora una occasione sentire il respiro del mondo per crescere come città aperta e ospitale. E per ritrovarci insieme ai popoli del mondo come l’unica grande famiglia chiamata alla pace. Nella preghiera sarà presente anche la martoriata popolazione della Siria perché, tra i tanti contatti con il mondo, anche con questo paese abbiamo avuto chi si è fatto da ponte.
Modica, 17 ottobre 2016
Maurilio Assenza
Direttore della Caritas diocesana