I giovani e la politica, tra speranze e disinganni. È stato questo il filo conduttore dell’incontro che si è tenuto ieri sera nei locali del Circolo “Di Vittorio” a Modica Alta tra una rappresentanza degli studenti medi e Sveva D’Antonio, candidata alla Camera per Potere al Popolo. La Rete degli studenti medi è un collettivo sorto nel 2014 che raggruppa una sessantina di allievi delle Scuole secondarie superiori di Modica e che organizza attività extrascolastiche, manifestazioni e momenti di approfondimento su temi sociali e sul mondo della scuola.
Sveva D’Antonio ha voluto incontrarli per ascoltare il punto di vista dei giovani sulla politica, le ansie, i timori, ma anche le speranze e gli ideali di chi per la prima volta si appresta a esercitare il diritto di voto.
Un dialogo e un confronto costruttivo, quello avviato dalla candidata di Potere al Popolo, che ha riguardato le origini del movimento, l’esposizione di alcuni punti del programma (abolizione del lavoro precario, diritto allo studio, revisione dell’alternanza scuola – lavoro e delle leggi della “buona scuola”, il finanziamento delle università pubbliche sulla base del numero di iscritti, ecc.). Ma anche alcuni temi locali, particolarmente sentiti dagli studenti, quali la mancanza di una biblioteca cittadina, le difficoltà dei trasporti, lo scarso entusiasmo dei coetanei verso iniziative d’impegno civile.
I partecipanti, una ventina di liceali, sia giovani che giovanissimi, hanno rivolto alla candidata varie domande e richieste di approfondimento, denotanti una visione lucida ma disincanta della politica. Ne è emerso lo spaccato di una generazione nata dopo il 2000 che avverte la delusione verso gli slogan e le vuote parole dei partiti, spesso privi di concretezza ed efficacia; che guarda con occhi rassegnati, disincantati e diffidenti alla politica attuale. Per questo, la novità di un movimento politico nato tra le mura di un ex ospedale psichiatrico occupato da giovani attivisti a Napoli e trasformato in un centro sociale che offre sostegno e servizi alla comunità, grazie al principio del mutualismo, potrebbe riaccendere in loro le speranze nella possibilità di un cambiamento della società dal basso.
L’incontro, che ha offerto numerosi spunti di riflessione, si è chiuso con l’impegno reciproco di una continuità di azione, anche dopo il 4 marzo prossimo.